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D'Alema alla corte dei cinesi: parla al forum organizzato da Pechino

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"È possibile avere forme di sovranità popolare senza pluralismo politico". A dirlo è Massimo D'Alema all'emittente statale cinese Cgtn. E, come direbbe Silvio Berlusconi, "siete ancora e oggi, come sempre, dei poveri comunisti". L'ex Presidente del Consiglio del Pds è intervenuto al terzo forum internazionale sulla democrazia organizzato dalla Cina, durante il quale ha analizzato il rapporto tra capitalismo e partecipazione al processo democratico. E già così fa abbastanza sorridere.

Ma invece si è rivelato un D'Alema senza freni che ha analizzato la situazione economica e politica internazionale. "Esistono degli squilibri nelle nostre relazioni ma ritengo che vogliamo mantenere una buona relazione con la Cina, che è un partner fondamentale per l'economia europea. Rompere le relazioni sarebbe negativo per l'Europa, controproducente. Si è registrata un po' di pressione americana in questo senso".

 

 

L'ex leader della sinistra ha parlato anche della politica di riduzione del rischio intrapresa dall'Unione Europea, non rilevando contraddizioni "con la possibilità di incrementare e migliorare la nostra cooperazione con la Cina. Quando gli europei parlano di riduzione del rischio, fanno riferimento ad alcuni elementi della cooperazione economica, cioè alla dipendenza europea dalla Cina per quanto riguarda alcuni elementi tecnologici chiave o materie prime. Posso capire che l'Europa stia lavorando per acquisire una certa indipendenza in settori e attività strategiche. Ma, in ogni caso, ciò non è in contraddizione con la possibilità di incrementare e migliorare la nostra cooperazione con la Cina".

 

 

Un ragionamento da vetero comunista che, tra l'altro, arriva nelle ore in cui la premier Giorgia Meloni partecipava (con videomessaggio) alla terza edizione del Summit per la democrazia lanciato dagli Stati Uniti. Insomma Baffino continua a strizzare l'occhio alla Cina. 

 

 

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