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Giuseppe Conte, Carlo Cottarelli: "Mi ha colpito il suo essere prolisso"

Carlo Cottarelli

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Dopo L'ex presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker anche Carlo Cottarelli sfotte Giuseppe Conte. "Al Consiglio europeo iniziava sempre i suoi interventi dicendo: 'Io in quanto professore di diritto internazionale devo dirvi…", ricorda Juncker. "Il premier svedese Stefan Löfven cominciò i suoi interventi allo stesso modo: 'Io in quanto idraulico devo dirvi…' E lo stesso faceva il premier bulgaro Bojko Borisov: 'Io in quanto pompiere devo dirvi…'. Tutto ciò era molto divertente".

E ora ci si mette anche Cottarelli. Il quale a Il Corriere della Sera, parlando del suo libro autobiografico Dentro il Palazzo rivela un aneddoto su quello che poi sarebbe diventato premier e leader del Movimento 5 stelle.

 

 

"Il primo a proporgli di entrare in un governo fu Giuseppe Conte. Il che è davvero singolare, visto che fu poi Conte a prendere il suo posto e a fare davvero il governo", si legge. "Cottarelli riceve un giorno una telefonata da un signore che non conosce e che lo invita al Caffè Greco a Roma, dice che porta un messaggio di Di Maio: 'Mi sembrava non arrivasse mai al punto', racconta Cottarelli di questo avvocato, 'sinceramente non ricordo nulla di quanto mi disse... Non fui particolarmente colpito se non per la sua prolissità'. Conte gli offre il posto di ministro dell’Economia nel prossimo governo. Lui ci riflette un po’ e risponde: 'No grazie, non sono d’accordo con la vostra politica di bilancio'". 

Quando poi Conte forma il governo Mattarella "non accetta Savona, e invita i gialloverdi a cambiare cavallo. Di Maio e Salvini rifiutano. Lo spread prende il volo. Caos totale. A quel punto il Quirinale fa la mossa del cavallo. Convoca Cottarelli e gli dice: guidi lei un governo tecnico, composto da personalità indipendenti che s’impegnino a non candidarsi alle prossime elezioni. Se avrà la fiducia va avanti fino a fine anno, per la legge di Bilancio, e poi si dimette. Se non l’avrà, sciolgo le Camere e lei gestirà le immediate elezioni". 

 

 

Quindi iniziano le "quattro giornate di Cottarelli", il quale però non ha il sostegno dei partiti. Intanto "i mercati impazziscono" e lo spread "martedì 29 maggio, schizza di quasi 100 punti fino a quota 320. Mai visto prima un balzo simile in un solo giorno. Così, quando torna al Quirinale e Mattarella gli chiede che intenda fare, Cottarelli saggiamente risponde: un governo senza la fiducia non può gestire questa crisi, qui in un niente arriviamo a 1.000 di spread. È lui stesso che suggerisce di riprovare con i due dioscuri gialli e verdi: che cambino Savona al Tesoro e facciano un governo politico. Sappiamo tutti come è finita". 

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