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Forza Italia "vale 10": il piano di Tajani, Commissione europea nel mirino

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A a un anno quasi esatto dalla morte di Silvio Berlusconi, le elezioni europee del prossimo 8 e 9 giugno potrebbero servire a Forza Italia l'occasione del migliore regalo possibile al suo fondatore: un regalo che "vale 10", sottolinea sibillino il Tempo

Il quotidiano romano diretto da poche settimane da Tommaso Cerno, in un focus-retroscena sul partito guidato oggi da Antonio Tajani, parla non a caso di "obiettivo 10%", come il tetto di voti a cui gli azzurri puntano senza troppe remore. I sondaggi delle ultime settimane parlano chiaro. Forza Italia, sotto la guida di un pezzo grosso del Ppe come il vicepremier e ministro degli Esteri italiano, è data stabilmente sopra quota 8%. Ma Tajani vuole di più: "C'è una vasta area che ci consentirà di raggiungere e superare la soglia del 10% - conferma non a caso il senatore Maurizio Gasparri -. Stiamo lavorando molto bene, le europee sono un banco di prova fondamentale".

 

 

 

Si punta tutto sull'effetto-europee e il richiamo ai moderati del Partito popolare europeo come ago della bilancia del governo dell'Unione. "Il Ppe, indipendentemente dal nome, indicherà sia il Presidente della Commissione sia il Presidente del Parlamento. E serve che nel Ppe ci sia uno schieramento di donne e uomini di Forza Italia che facciano pesare l'opinione dell'Italia", è il mantra dentro al partito, espresso a chiare lettere dallo stesso Tajani. Sarà decisiva Roma, perché "è la città più grande d'Italia e la percentuale di voti che otterremo qui è fondamentale per il risultato nazionale". 

 

 

 

Nella Capitale, Forza Italia schiererà "una segreteria con un vicario senior, Pasquale Calzetta, tre vicesegretari senior (Francesco de' Micheli, Simone Foglio, Pierangelo Massaro) e tre vicesesegretari junior (Livia Bonacini, Matteo Bruno, Lucrezia Bucci). E poi tutta la squadra dei coordinatori municipali, da Rina Grasso al I Municipio a Giovanni Cedrone al VII e Stefano Peschiaroli in XV". Quindici persone per scatenare la mobilitazione sul territorio, compresa la creazione di una "giunta ombra" che dovrà mettere alla berlina le mancanze della giunta Gualtieri e del centrosinistra al Campidoglio. Partire da Roma, per arrivare a Bruxelles. Nel nome di Silvio. 

 

 

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