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Scontri alla Sapienza, il Pd si spacca anche sugli studenti: "Clima da manganello"

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Il Partito democratico si spacca sugli scontri alla Sapienza. Parla di "clima da manganello" Arturo Scotto: "Non mi piace questo clima da manganello e l’esibizione di forza nei confronti degli studenti", sbotta a Specchio dei Tempi su RaiNews24. I manifestanti, osserva, "chiedono la pace in Medio Oriente e bisogna saperci parlare. L’idea che si possano utilizzare forme di riflesso d’ordine sui giovani ci riporta molto ma molto indietro".

Di tutt'altra opinione la sua collega di partito Chiara Braga: "Solidarietà agli agenti e alle forze di polizia, gli episodi di violenza vanno sempre condannati. Anche il legittimo dissenso contro le scelte che si apprestava a fare l’ateneo non deve mai sfociare in atteggiamenti di questo tipo". Le università, prosegue la capogruppo dem alla Camera, "sono luoghi fondamentali in cui preservare la libertà di pensiero ed è importante che si mantenga vivo un dialogo tra università, tra luoghi della ricerca e della cultura. Abbiamo contestato in passato un uso improprio della violenza di fronte a manifestazioni pacifiche, ma non c’è nessuna difficoltà a condannare la violenza che ieri c’è stata". 

 

 

 

Alla Sapienza gli studenti hanno alzato il livello dello scontro. Il bilancio è stato di due arresti, diversi feriti, tra cui alcuni agenti di polizia, studenti contenuti e respinti con scudi e manganelli dalle forze dell’ordine. Gli studenti hanno manifestato al grido di "fuori la guerra dall’Università", nel giorno in cui il Senato accademico discuteva della propria posizione di fronte alla guerra che sta infiammando il Medio Oriente dal 7 ottobre scorso. 

Uno dei partecipanti è saltato su un auto di servizio della polizia danneggiandola e per questo è stato arrestato. I manifestanti, inoltre, hanno danneggiato anche due autovetture del personale di vigilanza interna dell’università al di fuori del Rettorato. Successivamente molti manifestanti hanno tentato di fare irruzione nel commissariato dell’università, senza riuscirci. In questa circostanza i manifestanti sono stati fronteggiati dagli agenti in servizio e un dirigente della polizia è stato aggredito da un manifestante che è stato arrestato.

 

 

 

Il corteo ha preso di mira anche la rettrice Antonella Polimeni, che secondo i manifestanti si era rifiutata di prendere posizione sulla guerra in Medio Oriente.

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