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Pd, il silenzio sui soldi dagli amici di Soros

Alessandro Gonzato
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Tutti in silenzio. Nessuno parla, o quasi. A sinistra il silenzio è d’oro, come i finanziamenti provenienti dalle associazioni vicine a George Soros, soldi incassati da politici del Pd e di altri partiti d’opposizione. Denari ma anche “servizi”, si scrive così in gergo tecnico. Oltre un milione, solo nell’ultimo biennio, l’ammontare degli aiuti dati alla galassia progressista. A erogarli la fondazione “Agenda”, le cui co-fondatrici Rachele Scarpa e Caterina Cerroni sono vicinissime a Elly Schlein, e la cui fondatrice è l’ambientalista americana Jessica Shearer, ex guru di Barack Obama. “Agenda”, a sua volta, aveva ricevuto questo milione e 75mila euro dalla fondazione svedese Demokrati Pluralism Stiftelsen, guidata da Daniel Sachs, braccio destro di Soros.

“Agenda” venerdì sera, dopo che erano usciti i nomi dei beneficiati si era affrettata a smentire che i soldi provenissero dal magnate che già nel 2017 aveva annunciato un investimento di 500 milioni di dollari per favorire l’immigrazione in Europa: «Non abbiamo ricevuto alcun finanziamento da Soros. Le notizie di una presunta relazione di Soros con “Agenda” sono false. Neghiamo qualsiasi finanziamento da lui». E però i vertici sia dell’organizzazione svedese che di “Agenda” sono inevitabilmente legati al magnate ungherse, uno degli uomini più ricchi del mondo.

L’unico che parla in casa Pd è Andrea Orlando, ex ministro del Lavoro e della Giustizia: «I finanziamenti di Soros al Pd ligure? Sono una notizia incredibile e distorta, perché Soros non fa parte della fondazione che ha finanziato i candidati, semmai bisognerebbe interrogarsi sul perché una fondazione che vuole finanziare giovani leader trovi la possibilità di farlo nel Pd e non in altre forze politiche». E chi doveva finanziare uno che investe ogni anno milioni a favore dell’immigrazione di massa, i partiti di centrodestra? Proseguiamo. Orlando ha parlato del Pd ligure perché lui è di La Spezia, ma delle donazioni di “Agenda”, nel Pd, hanno goduto in tutta Italia. In Liguria sono arrivati 38mila euro alla deputata Valentina Ghio, ex sindaco di Sestri Levante; e altri 22mila a Katia Piccardo, sindaco di Rossiglione e vicesegretaria Pd Genova.

 

Tra i fortunati (alcune donazioni risultano sotto forma di “servizi”) ci sono il deputato del Pd, Marco Sarracino, della segreteria dem (29mila euro) e la consigliera regionale del Lazio Marta Bonafoni (10mila euro). Entrambi, contattati da Libero, non hanno risposto. L’ha fatto invece Nicola Fratoianni, a capo di Sinistra Italiana, il quale ha ricevuto 110mila euro da “Social Changes”, la cui amministratrice delegata è sempre la Shearer, la fondatrice di “Agenda”: «La notizia non è nuova. La Social Changes è un’associazione senza scopo di lucro che si occupa di comunicazione per le campagne elettorali dei candidati progressisti, laddove la destra è più aggressiva. I 110mila euro», ha confermato Fratoianni, «sono offerte di servizi, il tutto puntualmente rendicontato».

 

Non è in dubbio la regolarità dei finanziamenti. Piuttosto c’è da chiedersi, diciamo così, se non sia in corso un tentativo di condizionare la politica italiana. La sinistra accusa il centrodestra di aver incassato rubli mai trovati e di altri fantomatici aiuti. I soldi degli amici di Soros, diciamo così, sono invece a verbale. “Social Changes” (l’associazione che ha finanziato Fratoianni), per le elezioni europee del 2019 ha dato a vari esponenti del Pd 150mila euro. Altri 315mila per le Amministrative del 2020. Quanti ne darà per le Europee di giugno? 

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