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25 aprile, “il Viminale deve spiegare”: i pro-Gaza picchiano? E il Pd attacca Piantedosi

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"Ero nello spezzone del corteo assaltato. Reggevamo uno striscione di Sinistra per Israele che diceva 'Due popoli, due Stati' che è stato tagliato in più punti": a raccontarlo la dem Lia Quartapelle, in riferimento agli scontri avvenuti a Milano nella giornata del 25 aprile. "Quest’anno, oltre a scortare la Brigata ebraica, abbiamo deciso di portare con noi anche la richiesta di un cessate il fuoco immediato, la liberazione degli ostaggi", ha proseguito l'esponente del Pd. 

La Quartapelle ha spiegato: "Siamo stati aggrediti da giovanissimi con bastoni e oggetti da taglio. Siamo stati lasciati soli dalle forze dell’ordine arrivate dopo parecchi minuti. Dobbiamo ringraziare i City Angels se non è successo qualcosa di grave". Proprio per questo la dem presenterà un’interrogazione al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. Secondo lei, insomma, la responsabilità di quanto successo non sarebbe di chi ha scatenato gli scontri, ovvero i pro-Gaza, ma del Viminale. 

A questa protesta si è unito anche Emanuele Fiano, in corsa alle europee per il Pd: "In corso Venezia, appena i ragazzi del Carc mi hanno visto col fazzoletto da deportato bianco e azzurro al collo, mi hanno urlato 'fuori i sionisti dal corteo'. È l’impazzimento del rapporto fra attualità e storia, oltre che un’ignoranza terribile di cosa sia stata la Brigata ebraica, quei cinquemila giovani ebrei partiti dal territorio del mandato britannico in Palestina, per venire a liberare l’Italia dal nazifascismo, assieme ai partigiani".

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