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Luca Zaia: "Non voto Vannacci, ma per un veneto", la risposta del generale

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"Mi sentirei come un peccatore a votare chi non è veneto". Così Luca Zaia, in collegamento con Tagadà, sulla candidatura di Roberto Vannacci e le polemiche sulle sue dichiarazioni: "Confermiamo i nostri valori: andiamo avanti per la nostra strada, il generale è candidato come indipendente". E arriva a stretto giro la reazione dello stesso Vannacci dopo le parole di Luca Zaia. "Me ne farò una ragione", afferma il generale candidato con la Lega alle prossime Europee. "Arriveranno a una sintesi - assicura - e poi, una volta che saranno decise tutte le posizioni, sono pronto per un lavoro in sinergia e in totale comunanza di intenti con queste persone".

Poi lo stesso Vannacci parla anche delle tensioni a Napoli per la sua presenza: "Purtroppo capita che nella democrazia nella quale viviamo, i locali che ospitano le mie presentazioni vengano addirittura minacciati. È successo a Verona, dove il proprietario ha dovuto desistere, è successo a Mantova dove hanno rinunciato ma la presentazione verrà spostata in un altro locale. Anche questa tecnica di cercare di censurare, di attribuire frasi che non sono quelle vere, si sta rivelando un’attività totalmente controversa e che suscita risultati opposti a quelli che si propone. Ringrazio i contestatori, che danno ulteriore lustro e importanza a questo evento. Invito queste persone a venire in questa sala e a rappresentarci i loro pensieri, le loro critiche, le loro idee. Non mi sono mai sottratto al confronto. Questo invito lo faccio sempre ma ha poco successo. E ringrazio le forze dell’ordine, che sono sempre presenti".

 

 

Infine a chi gli chiede di dichiarasi antifascista risponde così: "Il fascismo è finito 100 anni fa - aggiunge il generale - non si è anti qualcosa che non esiste. Il giuramento che prestano, sia i politici che i militari, non richiede di dichiararsi antifascisti. Questa è una dichiarazione pretestuosa, che serve ad alcune persone per assegnare una certificazione di qualità di cittadini di serie A o di serie B. Ritengo strumentale che si chieda a qualcuno di dichiararsi antifascista, è un periodo storico concluso e terminato". 

 

 

 

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