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Rai, Soldi smonta il caso Scurati? Il Pd: "Che pressioni ha avuto?"

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In Rai esplode nuovamente il caso Scurati. A far impazzire la sinistra e a ristabilire la verità è Marinella Soldi, presidente del servizio pubblico che di fatto stronca la narrazione della censura portata avanti dai compagni in queste settimane. Le parole della presidente Rai Sono state fin troppo chiare: "La violazione della policy aziendale da parte della conduttrice è stata subito evidente, ma decorsi 15 giorni sarebbe stato preferibile a mio parere un approccio unitario. È un tema di opportunità, non è una valutazione di carattere gestionale che spetta all’amministratore delegato. Ma tali scelte hanno avuto un impatto mediatico che ha causato ulteriori strumentalizzazioni. Tengo a precisare che non possono essere attribuiti intenti censori ai vertici aziendali".

E anche Maurizio Gasparri ha sottolineato le parole della Soldi: "Ringrazio la presidente per aver detto con chiarezza che non ci sono stati intenti censori". E la sinistra è così spiazzata dalle parole della Soldi che va all'attacco. Il Pd con una nota addirittura parla di "pressioni": "La presidente Soldi ha perso un’occasione per dimostrare alla commissione di vigilanza Rai di aver svolto il proprio incarico con equilibrio e garanzia; adesso non si stupisca se in tanti si stanno domandando quali pressioni ha ricevuto in queste settimane, da chi e per quali ragioni?", fanno sapere con una nota i parlamentari democratici componenti della commissione di vigilanza Rai al termine dell’audizione.

 

 

"La presidente Soldi ha perso un’occasione per dimostrare alla commissione di vigilanza Rai di aver svolto il proprio incarico con equilibrio e garanzia; adesso non si stupisca se in tanti si stanno domandando quali pressioni ha ricevuto in queste settimane, da chi e per quali ragioni? Dopo aver accusato pubblicamente Rossi e Sergio per la gestione del caso Scurati - spiegano i democratici - la presidente ha oggi ritrattato completamente la sua versione, che parlava di omissioni e ricostruzioni parziali, avallando la tesi della violazione della policy aziendale da parte della giornalista Bortone. Una drastica inversione a ’Ù che aumenta la confusione e non fa chiarezza su quanto accaduto: a un mese dalla mancata messa in onda del monologo di Scurati, ancora oggi non sappiamo chi gli ha materialmente revocato il contratto mascherando la censura con motivi editoriali. Visti questi continui rimpalli da parte dei vertici Rai, che sviliscono il ruolo della commissione di vigilanza, presenteremo una formale interrogazione parlamentare e per sapere dall’Ad chi ha firmato materialmente la revoca del contratto a Scurati". La Soldi su cui spesso i prgressisti si erano "appoggiati" questa volta li ha fatti infuriare. 

 

 

 

 

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