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Firenze, l'assalto di Eike Schmidt a Palazzo Vecchio: tam-tam a urne aperte

Andrea Muzzolon
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Come è normale che sia, tutti gli occhi sono puntati sulle europee. Ma questo weekend ci regala altre 3706 sfide da tenere sott'occhio. Anzi, 3707 contando le elezioni regionali in Piemonte. Milioni di italiani sono chiamati a votare per il rinnovo delle amministrazioni comunali, con 6 capoluoghi di regione (Firenze, Bari, Cagliari, Campobasso, Perugia, Potenza) e 23 capoluoghi di provincia (Bari, Cagliari, Campobasso, Firenze, Perugia, Potenza) e 23 capoluoghi di provincia (Ascoli Piceno, Avellino, Bergamo, Biella, Caltanissetta, Cesena, Cremona, Ferrara, Forlì, Lecce, Livorno, Modena, Pavia, Pesaro, Pescara, Prato, Reggio Emilia, Rovigo, Sassari, Urbino, Verbania, Vercelli e Vibo Valentia) che sceglieranno il nuovo sindaco.

In primo piano c'è il Piemonte: il governatore uscente Alberto Cirio cerca la riconferma dopo il successo di 5 anni fa. Il forzista, sostenuto da tutto il centrodestra unito, è il grande favorito della partita, soprattutto dopo la spaccatura del fu campo largo. Da capire come il voto riequilibrerà la sua maggioranza: nel 2019 ci fu l’exploit della Lega, mentre ora sarà probabilmente FdI a dare le carte. Il Pd, insieme ad Alleanza Verdi Sinistra e la lista degli Stati Uniti d’Europa, ha deciso di sostenere Gianna Pentenero, assessore alla sicurezza di Torino. Il Movimento 5 Stelle, non avendo gradito la fuga in avanti dei dem, ha scelto di candidare Sarah Disabato, capogruppo dei grillini in consiglio regionale.

 

Fra le città al voto, la sfida più avvincente si preannuncia quella di Firenze. Storica roccaforte rossa, viene da 10 annidi amministrazione Nardella. Il sindaco, candidato alle europee, vorrebbe cedere il posto all’assessore Sara Funaro. Il centrodestra invece, forte del consenso nazionale e dei sondaggi incoraggianti, tenta l’assalto a Palazzo Vecchio con l’ex direttore degli Uffizi Eike Schmidt. A fare da terza incomoda, ma anche da ago della bilancia in caso di ballottaggio, è Stefania Saccardi, candidata di Matteo Renzi in città.

 

Dopo le indagini su infiltrazioni e voto di scambio che hanno caratterizzato la fine del mandato di Antonio Decaro, massima attenzione anche su Bari. Con il naufragio dell’ipotesi primarie nel capo largo, si è aperta una sfida a tre: Vito Leccese, sostenuto dal Pd, Michele Laforgia per il M5S e il leghista Fabio Romito con il sostegno di tutta la coalizione di cdx.

Si preannuncia infuocata anche la partita di Cagliari, specie dopo la vittoria di Alessandra Todde alle regionali contro il sindaco uscente Paolo Truzzu. Qui va in scena un derby interessante: Zedda contro Zedda. Massimo, ex sindaco del Pd, tenta di riprendersi il posto contro Alessandra, forzista e vicegovernatrice con Solinas.
A Perugia, dopo il doppio mandato del forzista Andrea Romizi, ci sarà per la prima volta un sindaco donna. La corsa è a due: Margherita Scoccia di Fratelli d’Italia e Vittoria Ferdinandi per Pd e M5S.

Non è un capoluogo di regione, ma la sfida di Bergamo è comunque fra le più attenzionate. Giorgio Gori, raggiunto il limite dei due mandati, ha deciso di candidarsi per il Parlamento Ue. La sfida per la sua successione pare apertissima. Secondo gli ultimi sondaggi pubblicati prima dello stop alle rilevazioni, ci sarebbe un testa a testa fra centrodestra e centrosinistra.
Il Pd, come successore di Gori, ha scelto l’ex deputata Elena Carnevali; la coalizione di governo sostiniene invece l’avvocato Andrea Pezzotta, già legale dei genitori di Yara Gambirasio. Anche in Abruzzo c’è fermento elettorale : a Pescara il sindaco di centrodestra Carlo Masci è favorito per un secondo mandato contro Carlo Costantini, sostenuto dal Pd e dal M5S.

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