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Europee, spoglio infinito a Roma e il flop di Gualtieri. Crosetto: "Una vergogna"

Tommaso Montesano
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L’avvertenza è ancora lì, ben visibile: «Il riparto dei seggi operato su questa piattaforma è da ritenersi ufficioso e provvisorio anche per la mancanza dei risultati di 78 sezioni della Circoscrizione III» (Italia centrale). Sul portale Eligendo del ministero dell’Interno, a causa della Roma targata Roberto Gualtieri, le elezioni europee non sono ancora concluse. La storia è nota: dopo la chiusura dei seggi, a causa di un guasto al sistema informatico, il processo di trasmissione dei dati dal Campidoglio al Viminale si è interrotto. Così i plichi con le schede sono state trasferiti in fretta e furia dalle singole sezioni alla nuova Fiera di Roma per completare - grazie a un centinaio di postazioni d’emergenza l’iter per la digitalizzazione. Ebbene, nonostante in Fiera i lavori si siano faticosamente conclusi alle 22 di lunedì sera, delle 78 sezioni mancanti sul portale del Viminale non c’è ancora traccia. Perché sarebbero emersi «dati manifestamente incongruenti», ha ammesso l’assessore alle politiche del personale e ai servizi del Campidoglio, Andrea Catarci. In pratica, come riferito da Roma Today, sui plichi nei quali sono state raccolte le schede elettorali e riportate, a penna, le sintesi dei risultati, queste informazioni sarebbero «illeggibili» o «incomprensibili». Per dire: con più voti che votanti o con “verbali” in bianco. E il guaio è che i plichi non possono essere più riaperti. Poco male, per il Campidoglio: ora la patata bollente passa alla magistratura. «Sulle sezioni con incongruenze», spiega Catarci, «Comune e ministero rimandano alla verifica dell’ufficio centrale del Tribunale che si insedia oggi (ieri, ndr)».


Peccato, scrive su X Lorenzo Pregliasco, il fondatore di You Trend, che «per come funziona il sistema elettorale la mancanza di questi voti, seppur pochi, rende incerta l’attribuzione dei seggi tra le circoscrizioni e anche il totale per lista». Il sindaco della Capitale, Gualtieri, si è scusato per il ritardo - «incidente molto grave»- annunciando l’avvio di «un’indagine interna per accertare le responsabilità. Sarò severissimo». Parole che non possono bastare a chiudere il caso, visto che Roma è l’unica città d’Europa senza risultati definitivi. «Scuse inaccettabili», attacca Fabrizio Santori, capogruppo della Lega nell’aula Giulio Cesare, per il quale «i risultati elettorali non possono essere trasformati in una tragicomica caccia al tesoro umiliando elettori e candidati». Quanto sta accadendo nella Capitale, rincara la dose l’esponente del Carroccio - che sulla vicenda sta preparando un esposto alla Corte dei Conti e un’interrogazione urgente in consiglio comunale- di fatto sta «spingendo i cittadini alla rinuncia al voto privandoli di un diritto», ma così «si viola la Costituzione». Il problema per Gualtieri - è che quanto successo in fase di scrutinio è solo una parte dei disservizi che si sono verificati a Roma, contribuendo all’«ennesima figuraccia di misura continentale». Santori ha messo in fila i fatti delle ultime 96 ore: dipendenti comunali in file chilometriche per il ritiro delle nomine da presidenti di seggio in attesa per ore sotto il sole; cittadini bloccati nei municipi per l’ottenimento delle tessere elettorali, ferme negli uffici postali e mai consegnate; scrutatori mancanti nei seggi; studenti fuori sede rimasti senza risposta alle Pec inviate per votare a Roma.

 


Tutto il centrodestra stringe d’assedio - metaforicamente - il Campidoglio. «Quanto sta avvenendo è oltre la vergogna. L’Italia è l’unica nazione dell’Ue che non ha ancora concluso le operazioni di spoglio, il tutto per la disorganizzazione di Roma Capitale. Questo desolante episodio, che sta facendo il giro d’Europa, conferma ancora l’inadeguatezza del sindaco di Roma», attacca Ester Mieli, senatrice di Fratelli d’Italia. Il suo collega Andrea De Priamo intima al Campidoglio di fornire una «relazione su quanto avvenuto. Non è possibile fare questa figura in eurovisione, non è accettabile che Roma venga ridicolizzata». «Una pessima figura, a tratti epica, che rischia di farci deridere da tutti. Gualtieri e Catarci, invece di commentare i dati elettorali e polemizzare, dovrebbero semplicemente chiedere scusa», aggiunge il senatore Giorgio Salvitti. Già, perché il Campidoglio, in mezzo a questo disastro, non ha trovato di meglio da fare che prendersela con il ministro della Difesa, Guido Crosetto, reo di aver denunciato che l’Italia «è l’unica nazione in Europa che non ha ancora concluso le operazioni di spoglio. Una cosa vergognosa». «Spoglio completato, il ministro si informi», replicano da Palazzo Senatorio.

 

 

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