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Piazzetta rossa a Roma per frenare le riforme: Schlein e Fratoianni invocano l'ammucchiata

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Piazzetta Rossa la trionferà. Nei desideri senz’altro. E il richiamo di Elly Schlein suona galvanizzante: «La prossima volta una piazza più grande, questa è la prima e non sarà l’ultima, consideriamoci tutti mobilitati in modo permanente perché non si fermeranno e non li faremo passare. No al premierato e all’autonomia differenziata».

Quelli che non si fermeranno sono, ovviamente, i cattivi del governo. I buoni della sinistra, invece, ieri si sono ritrovati. Il luogo è storico, evocativo. Piazza Santi Apostoli a Roma. È il santuario delle vittorie di Ulivo e Unione, nel 1996 e nel 2006. Esperienze che (specie l’Unione) mettevano insieme l’impossibile in nome dell’antiberlusconismo, e infatti andavano a sbattere sui grandi temi.

 

 

Dunque, il ritrovo di ieri è l’evocazione dello spirito dell’ammucchiata politica. Si va da +Europa a Bonelli e Fratoianni. Non mancano le bandiere della creatura di Santoro. E qualora la strada unitaria dovesse proseguire, sulla politica estera ci sarà da ridere.

Per ora si sta pigiati. Sì, in piazza si sta veramente pigiati. Però è una mezza illusione ottica. Il palco, infatti, è montato a metà di una piazza già non grandissima. È vero che poi i militanti “sconfinano” in via Quattro Novembre, e che molti poi arrivano anche nell’area dietro al palco.  

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