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Elly Schlein e la scrittrice che odia gli ebrei? Nemmeno una striminzita nota

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A che punto è la notte? Tutte le pedine stanno andando a dama, da qui all’autunno avremo una nuova mappa del potere occidentale. Qui sta la prima differenza con «il resto», il metodo democratico, la possibilità di cambiare leadership, alternare le forze e le visioni del mondo. Non apprezziamo l’ordine liberale perché pensiamo sia “per sempre”, i testimoni della guerra sono pochissimi, non conosciamo l’oppressione dei dittatori. Volano parole che sono la rappresentazione di questa “ignoranza”: il ritorno dell’antisemitismo è la spia della crisi, esiste a destra e a sinistra, ma è tra i progressisti che oggi si presenta come un fenomeno “nuovo”, un magma virulento, il veleno razzista mascherato dall’antisionismo, potenziato dai social media, sostenuto dagli intellettuali che dietro il paravento della “complessità” nascondono un nuovo totalitarismo che non distingue tra bene e male. Lo sterminio si alimenta con la parola. (...)

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