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Legge Calderoli, Emiliano: "Raccolta firme a rischio, perché ho fatto ricorso"

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"Questa legge non può garantire che l’intesa tra lo Stato e una Regione non leda le attribuzioni e le risorse per altre Regioni, quindi lede il principio di indivisibilità del Paese, così come quelli di sussidiarietà tra enti territoriali e di uguaglianza tra i cittadini": Michele Emiliano, presidente della Puglia, lo ha detto a proposito della legge Calderoli, la norma sull'autonomia differenziata. La Puglia ha deciso di contestarla con un suo ricorso alla Consulta, anche se esistono già i due quesiti su cui il centrosinistra raccoglie le firme. 

A proposito della decisione di presentare ricorso, Emiliano - intervistato dal Fatto Quotidiano - ha detto: "Temo che il ricorso fosse necessario, perché potrebbe avere più possibilità di successo rispetto ai quesiti". Sulla sua proposta di autonomia, invece, il governatore ha detto: "È una proposta di buon senso: se si vogliono attribuire più poteri alle Regioni, facciamolo tutti assieme a larga maggioranza. Però credo che gli eredi del fascismo non vogliano dare più poteri agli enti locali".

 

 

 

Infine, alla domanda sul possibile ingresso di Matteo Renzi nel campo largo, Emiliano ha risposto: "In questi anni lui mi ha dedicato molto più tempo di quanto meritassi, definendomi il presidente peggiore della storia. Potrei dirgli molto, ma non dico nulla. Per battere la destra va bene coinvolgere tutti, a patto che non siano matti o inaffidabili. Mettiamola così: se Iv e Azione accettano l’alleanza tra Pd e Cinque Stelle, si può fare".

 

 

 

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