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Giorgia Meloni, intelligenza artificiale: "Scenari potenzialmente catastrofici"

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Parla in video-collegamento, Giorgia Meloni, al G7 dei Parlamenti in corso a Verona. Un evento che il premier è stato costretto a saltare in presenza all'ultimo, ragione per la quale si è scusata con i presenti, proprio per "non essere riuscita a fare di più raggiungendovi fisicamente. In ogni caso non potevo, non volevo far mancare il mio contributo a questa giornata", ha aggiunto il presidente del Consiglio, che da remoto ha seguito i discorsi della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola e di quello della presidente della Verkhovna Rada ucraina Ruslan Stefancuk. Quindi, prima che iniziassero le sessioni di lavoro a porte chiuse, si è scollegata, salutata dal presidente della Camera Lorenzo Fontana che guida la riunione nella sala consiliare di palazzo del Podestà. 

Nel corso del suo intervento, Meloni ha parlato di intelligenza artificiale, richiamando quanto detto da Papa Francesco all'ultimo G7 che si è tenuto a Borgo Egnazia. "L'intelligenza artificiale altro non è che un grande moltiplicatore e se è così la domanda che noi dobbiamo porci come politici è: che cosa vogliamo moltiplicare con l'intelligenza artificiale? Se questo moltiplicatore venisse usato per trovare una cura a malattie che oggi sono incurabili avrebbe allora la possibilità di concorrere in modo estremamente significativo al bene comune. Ma se quel moltiplicatore venisse invece utilizzato per aumentare le disuguaglianze, divaricare gli equilibri globali, allora gli scenari che ne deriverebbero sarebbero potenzialmente catastrofici", ha rimarcato Meloni.

"Spetta alla politica rispondere a questa domanda - ha ripreso sempre riferendosi all'IA -. Se la politica delegasse questa risposta agli algoritmi o alle macchine, semplicemente avrebbe abdicato al suo ruolo con conseguenze che oggi sono inimmaginabili. La riflessione del Santo Padre non a caso era rivolta a noi e noi dobbiamo saper cogliere la potenza della sua esortazione, chi ha responsabilità di governo e soprattutto i parlamenti che sono il cuore delle nostre democrazie perché sono i luoghi nei quali tutti i cittadini sono pienamente rappresentati, le diverse visioni del mondo si confrontano, trovano una sintesi e si tramutano in risposte per quei cittadini", ha aggiunto.

Poi un passaggio dall'elevato peso specifico sul conflitto in Medio Oriente. Secondo Meloni, "oggi più che mai è necessaria una soluzione politica, duratura della crisi, che dia un nuovo slancio alla prospettiva della soluzione a due Stati". "In Medio Oriente non è più rimandabile un accordo complessivo basato sulla mediazione cui hanno lavorato Usa, Egitto, Qatar, che prevede il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi israeliani", ha rimarcato. "Il G7 e l'Italia in testa sono da sempre in prima fila per evitare un'escalation nella Regione, a partire dalla situazione in Libano che ci preoccupa molto: oggi più che mai è necessaria una soluzione politica duratura, che ridia nuovo slancio e prospettiva alla soluzione dei due popoli e due Stati", ha osservato la leader di Fratelli d'Italia.

E ancora, le riflessioni sulla natura e sul ruolo dell'Occidente: "Una delle opportunità che abbiamo di fronte è quella di approfittare di questa stagione per saper costruire un nuovo modello di approccio alle relazioni internazionali, dimostrare che l'Occidente non è una fortezza che vuole, o deve, difendersi da qualcosa o da qualcuno, ma è piuttosto un'offerta di valori aperta all'esterno. L’Occidente, ribadisce, dimostri che «vuole costruire con i partner globali le condizioni di uno sviluppo condiviso. Noi abbiamo un'opportunità storica", ha concluso Giorgia Meloni.

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