"Sono quattro le piste di riflessione sui giornali in edicola oggi": così Daniele Capezzone apre la sua rubrica "Occhio al caffè", la rassegna stampa politicamente scorrettissima di Libero.
La prima: l'annuncio del governo israeliano di una nuova forte offensiva a Gaza. "Sono tre i giornali che cercano di spiegare le ragioni dell'iniziativa, Libero, Giornale e Verità. Molto aggressivi con Netanyahu, con violenza notevole: Avvenire, Domani e con particolare slancio Stampa e Repubblica. La Stampa ha anche una curiosa intervista alla portavoce della UNRWA, l'agenzia Onu cha ha una forte compromissione sugli insegnanti palestinesi e gli aiuti umanitari. Lungi da fare autocritica, la signora spara a palle incatenate contro Israele. E anche su Repubblica si vede molto la differenza rispetto alla direzione di Molinari, le prime tre pagine sono molto pesanti contro Israele".
Secondo fronte: la vigilia del Conclave. "Oggi nei rituali pre-congressuali parla Parolin", il favorito alla corsa alla successione di Papa Francesco. "I commentatori tendono a dire: Conclave breve, buono per Parolin. Conclave lungo, vuol dire che l'opzione Parolin non ha funzionato e allora si va in cerca di altre soluzioni. Francamente una incognita, rispetto al Conclave costruito dalle nomine bergogliane".
Romania, Germania, messa al bando delle forze qualificate come "ultra destra". "Due giornali, Libero e Verità sono molto critici a difesa non dei partiti in sé ma degli elettori. E attenzione però, perché 'il mostro', il romeno Simion sentito dal Corriere della Sera, non è per niente un mostro come i mostrificatori ce l'avevano descritto. Al contrario, sembra un ragionevole signore di centrodestra e non è per nulla filorusso. Come la mettiamo?".
Quarto tema, il referendum. "Tajani ha ricordato che l'astensione è la strada principale per chi voglia vincere un referendum abrogativo con il quorum. Apriti cielo! Da sinistra, Magi... Tutti a strillare ma francamente sembra la scoperta dell'acqua calda e anche queste cerimonie di indignazione sembrano delle cerimonie stanche".
— Daniele Capezzone (@Capezzone) May 6, 2025