Serracchiani fuori controllo contro Arianna Meloni: "Una come lei..."

domenica 25 maggio 2025
Serracchiani fuori controllo contro Arianna Meloni: "Una come lei..."
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"Fratelli d'Italia non è un partito, è una banda". Roberto Saviano perde il controllo e commenta così, sui social, il durissimo post di FdI che invita a "diffidare di chi ha migliorato la propria vita speculando sulla criminalità. Prendi esempio da chi l'ha combattuta, pagando con la vita". Con le foto, accostate, di Gomorra da una parte e Giovanni Falcone e Paolo Borsellino dall'altra.

A Otto e mezzo, ospite di Lilli Gruber su La7 venerdì sera, lo scrittore campano si è detto "disgustato" dall'affondo di FdI e ha trovato il sostegno di Rosy Bindi: "Oggi il metodo mafioso si avvale della collaborazione esterna. Oggi la mafia spara meno perché utilizza la complicità con la corruzione".

Da Caivano, sabato pomeriggio, è arrivata la contro-replica di Arianna Meloni tanto a Saviano quanto, soprattutto, ai democratici "indignati" e "alle varie Rosy Bindi": "Siamo stati i primi che hanno parlato di mafia nigeriana - rivendica la sorella della premier, a capo della segreteria politica di Fratelli d'Italia -, che hanno lanciato anche un appello internazionale per combattere i trafficanti di esseri umani. Grazie al governo Meloni sono state inasprite le pene per chi collabora con i mafiosi, per i corrotti. Uno dei primi provvedimenti del governo è stato difendere il carcere ostativo, mentre qualcuno della sinistra preferiva andare a trovare i mafiosi in carcere". E ancora: "Alle Rosy Bindi di turno dico: meno salotti, venga qui a vedere che cosa ha fatto il governo di Giorgia Meloni". 

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Parole a cui il Pd risponde con l'ennesima crisi isterica: "Arianna Meloni per improntitudine, tendenza a mistificare la realtà è davvero una goccia d'acqua della sorella. Per attitudine a manganellare gli avversari somiglia invece ai Delmastro e ai Donzelli, rivelatori di segreti che mettono a rischio sicurezza e indagini - scrivono in una nota i parlamentari ed esponenti dem Debora Serracchiani, Silvio Lai, Andrea Orlando e Walter Verini -. A lei, come ai suoi camerati, diciamo che una come lei, di una destra che indebolisce i presìdi di legalità, che colpisce possibilità di intercettazioni, che con i subappalti a gogó rischia di favorire infiltrazioni criminali, che voleva allentare controlli sul Ponte sullo Stretto (e molto altro) è poco credibile quando insulta avversari della sinistra che nel proprio Dna non solo ha eroi dell'Antimafia, ma che si oppone ad ogni tentativo di riscrivere la storia antimafia di questo Paese e a questa destra che celebra gli anniversari con retorica e ipocrisia mentre allenta l'impegno contro la criminalità organizzata e l'illegalità".