Un anno fa c'era il "modello Todde". Oggi va di moda il "modello Salis". Il centrosinistra, in perenne crisi d'identità e alla ricerca di leader e formule vincenti, si aggrappa a Silvia Salis, l'ex martellista azzurra e dirigente del Coni eletta sindaco di Genova al primo turno. Il suo "pedigree" politico è quasi immacolato, l'amministrazione di una città importante come il capoluogo ligure sarà il suo primo vero banco di prova eppure c'è chi nel campo progressista parla già di un suo possibile ruolo nazionale.
L'intervista al Corriere della Sera punta proprio su questo, a partire da una domanda che potrebbe apparire un po' maliziosa. "Cosa pensa di Meloni?". La Salis svicola con consumata diplomazia: "Credo sia molto capace. Ha posizioni che non condivido e non la voterei mai. Fa una fatica incredibile al governo perché non ha una classe dirigente adeguata e credibile. Penso anche che la sinistra ha 'regalato' alla destra la prima donna premier…". A qualcuno fischieranno le orecchie, altri (o altre) si sentiranno un po' ferite nell'orgoglio. Ci sarà un'altra premier di sinistra? "Penso proprio di sì", replica secca la prima cittadina che poi messa di fronte a un inatteso ed esplicito dualismo, "Schlein o, magari, Salis?", svicola: "Non è il caso di parlare di me. Elly è in pole position. È una donna molto propositiva, con grande spirito unitario". Ma il tema, come si dice in gergo, è già stato posto sul tavolo e ci resterà per un bel po'.
Fausto Brizzi svela: "Da noi vige il matriarcato, spesso sono indicato come Fausto Salis"
Fausto Brizzi sembra vivere all'ombra della moglie. "Mia moglie potrebbe rubarmi il mestiere in cinque minuti -...La Salis fiuta i rischi e non a caso mette le mani avanti: parlare della sua vittoria come di un modello per il centrosinistra "mi pare un esercizio teorico perlomeno astratto e prematuro. Ho appena vinto una elezione per mettermi al servizio della mia città. Ogni altro ragionamento è fuori dal mio orizzonte".
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"Credo che l’esempio di Genova debba portare un’altra riflessione che non è sulla mia persona, m..."Ho davanti un mandato di cinque anni. E se il lavoro andrà bene potranno diventare anche di più. Dopodiché, capisco che per chi è all'opposizione una vittoria in una città governata dalla destra da 8 anni è un bel segnale che dà fiducia". Insomma, piano con l'entusiasmo. E c'è una lezione da dare alla coalizione: l'unico modo per vincere è stare insieme, tutti. "E lo sforzo più grande lo deve fare il Pd. Deve saper interagire sia con la sinistra sia con il centro. Una sorta di collante. Elly Schlein ha questa visione".