Elly Schlein, carezza all'Iran e sparate contro Meloni: "Chi sono i veri responsabili"

lunedì 23 giugno 2025
Elly Schlein, carezza all'Iran e sparate contro Meloni: "Chi sono i veri responsabili"
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Doveva impegnarsi, Elly Schlein, per superare Giuseppe Conte in aula alla Camera nel giorno delle comunicazioni di Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo, comunicazioni che arrivano nei giorni caldissimi dell'attacco degli Usa all'Iran e sostanzialmente in concomitanza alla risposta iraniana. Dopo la sceneggiata di Conte, ecco dunque la segretaria Pd: le spara grosse, ma le vette del grillino paiono inarrivabili.

“Siamo estremamente preoccupati dalla situazione in Medio Oriente. Le ripercussioni possono essere a largo raggio, imprevedibili”, ha premesso Schlein, sottolineando i rischi di un’escalation incontrollata nel quadro geopolitico. Dunque le scontate critiche a Giorgia Meloni, bersaglio grosso e ossessione di tutti i leader dell'opposizione: “Lei è riuscita a fare la relazione senza nominare i responsabili, Donald Trump e Benjamin Netanyahu. Trump ha agito senza il consenso del Congresso. Non possiamo prevedere la reazione dell'Iran, anche della Russia e della Cina. Le ripercussioni possono essere imprevedibili. Per fortuna che Trump, il suo amico, promise di mettere fine ai conflitti in 48 ore”, afferma Schlein. Insomma, il Pd si schiera: sbagliato attaccare il regime iraniano e gli ayatollah che coltivano il sogno della bomba atomica.

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In ogni caso, la leader dem ha poi ribadito la sua contrarietà e quella del partito ai regimi autoritari, compreso quello iraniano: “Abbiamo sempre contestato il regime liberticida di Teheran. Non abbiamo alcuna fascinazione per i regimi autoritari. Qui siamo tutti d'accordo che il regime teocratico e liberticida di Teheran non possa avere l'arma nucleare. Ma il modo per impedirlo non è bombardare, ma negoziare. La relazione Aiea non era un mandato in bianco a bombardare".

Una critica poi alle mosse degli Usa, soprattutto nel caso in cui l’obiettivo implicito fosse quello di destabilizzare il regime iraniano con la forza: “Se l'obiettivo era un cambio di regime la storia dovrebbe avere insegnato che il cambio di regime non si fa con le bombe”, afferma Schlein. Insomma: negoziare anche con l'ayatollah.

La segretaria Pd ha poi chiesto al governo italiano una presa di posizione esplicita su eventuali impegni bellici: “Noi pretendiamo una parola di chiarezza sul futuro che oggi ci ha negato: l'Italia non si farà trascinare nella guerra e non consentirà l'uso delle basi sul territorio nazionale. Apprezzo che abbia parlato di negoziati, ma allora non capisco perché non dite che Trump ha sbagliato”. E ancora: “Noi chiediamo che l'Italia sia all'altezza della sua storia, della sua vocazione e della geografia, il ruolo che le ha consegnato la sua geografia, specialmente in Medio Oriente”, ha concluso Schlein la sua intemerata.

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