Un'ottima scusa. Forse un'arrampicata di specchi. Certamente un segnale politico, anche sei lui ha smentito tutto. Angelo Bonelli è stato ospite di Francesco Magnani a L'aria che tira, il talk show politico di La7. Al co-portavoce dei verdi è stato chiesto il motivo che lo ha spinto a declinare l'invito dell'ambasciatore americano in Italia per festeggiare il 4 luglio, l'Indipendence Day. La domanda si poggiava su basi solide. In fondo, nessuno - o quasi - dei leader di opposizione al governo Meloni si è presentato a Villa Taverna in quel di Roma. Ma quello di Bonelli è stato un "rifiuto sdegnoso"?
"No, no... ma che sdegnoso - la reisposta del leader di Avs -. Assolutamente no, non è questo lo spirito. Avevo un altro impegno e ho deciso di non andare. Certo è però che tutta questa enfasi non la condivido. L'America è un Paese che oggi a me inquieta profondamente, è un Paese che mette le manette ai minori, è un Paese che separa pubblicamente i minori dalle mamme mettendo loro le manette, è un Paese che oggi vuole levare la cittadinanza al candidato sindaco democratico di New York perché non gli piace...".
Bonelli dà la colpa a Meloni perfino per l'estate afosa
Da Mosè a Lucifero. L’Adige è in secca? Per Bonelli è colpa della Meloni. Fa un caldo inferna...A quel punto, però, Magnani ha chiesto a Bonelli di commentare la scelta di Giuseppe Conte di accettare l'invito dell'ambasciatore Usa. "Non sono per niente sdegnato. Chi è andato è andato - ha replicato -. Non è una scelta politica la mia, avevo un altro impegno che ho ritenuto prioritario rispetto all'invito che mi è stato dato. Poi, Conte è andato.. per me va bene".
L'aria che tira: qui il video dell'intervento di Angelo Bonelli