Serracchiani, "dimissioni subito": la dem in ginocchio dalle toghe

sabato 19 luglio 2025
Serracchiani, "dimissioni subito": la dem in ginocchio dalle toghe
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Tutto fa brodo per Debora Serracchiani; la riforma della giustizia, Almasri, magari pure Open arms. Sta di fatto che la deputata del Pd arriva sempre a una sola e unica conclusione: Carlo Nordio deve dimettersi.

Intervistata da Repubblica, l'ex governatrice dem del Friuli Venezia Giulia sottolinea come sul caso Almasri il procuratore Raffaele Piccirillo "ha parlato da giurista. La verità è che questo governo ha un problema serio con il dissenso". Eccoci qua, siamo sempre dalle parti dell'onda nera e del regime, comunque la si voglia declinare.

"Non tollerano le libere opinioni - incalza la Serracchiani -. Oltretutto su questa vicenda appare ogni giorno più chiaro che il ministro Nordio ha mentito al Parlamento. Perciò, se avesse un minimo di dignità, dovrebbe dimettersi e lasciare Via Arenula oggi stesso. Ha liberato un criminale libico, l'esatto opposto di quanto fatto dalla Germania che un criminale libico l'ha arrestato sulla base di un mandato della Corte penale internazionale. Ma non gli viene il dubbio di aver fatto qualche sbaglio? Che non è più possibile mentire? Noi stiamo ancora aspettando che ci dica la verità non solo su Almasri, ma pure su chi ha spiato i giornalisti. Sono episodi gravi, su cui non è stato capace di dare nessuna risposta". Sulla vicenda degli spioni, per la verità, l'unica certezza l'ha data Giuseppe Conte, ex premier giallorosso e tuttora alleato (scomodo) della Serracchiani: per sua stessa ammissione, era stato lo stesso Avvocato a far spiare Luca Casarini, fondatore della Ong Mediterranea, nel pieno della guerra tra il governo (gialloverde) e i sostenitori della immigrazione incontrollata. Ma su quella confessione non risultano indignazioni in zona Nazareno, chissà come mai.

In merito alla promessa del Guardasigilli di cancellare la possibilità di fare ricorso contro le sentenze di assoluzione, proprio come nel caso dei pm di Palermo che hanno fatto ricorso d'urgenza in Cassazione sul caso Open Arms, saltando l'appello dopo l'assoluzione in primo grado di Matteo Salvini, Serracchiani afferma: "È la prova della guerra che hanno dichiarato ai magistrati. I tre gradi di giudizio non sono un capriccio, ma una garanzia a tutela dei cittadini". Nordio, per l'esponente dem, "si muove come fosse l'avventore di un bar che commenta le notizie sentite al telegiornale, ma è il ministro della Giustizia che peraltro non sta facendo niente per rendere più efficiente la giustizia".

Per quanto riguarda la riforma costituzionale, conclude la dem, "non riguarda la separazione delle carriere ma della magistratura. L'obiettivo è indebolirne l'indipendenza per sottoporla al controllo dell'esecutivo. Seguono il modello Trump: sottomissione al potere politico e provvedimenti disciplinari per chi disubbidisce".

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