Schlein sogna, Giorgia la gela subito

Elly: "Saremo uniti, non faremo a Meloni il favore di dividerci". La premier: "Vi unisce solo l’ossessione di batterci"
di Massimo Sanvitolunedì 15 settembre 2025
Schlein sogna, Giorgia la gela subito

(Ansa)

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«Dico a Meloni: abituatevi, uniti e compatti vi batteremo, prima alle regionali e poi alle politiche, non ve lo faremo più il favore di dividerci». Elly Schlein, dopo i fischi alla festa del Fatto Quotidiano, cerca conforto e applausi facili in casa. Ovvero alla Festa nazionale dell’Unità di Reggio Emilia, chiusa ieri con un collegamento video in diretta dalla Global Sumud Flotilla. Ma viene gelata, subito, dalla replica della Meloni: «La differenza è semplice: noi siamo uniti da valori comuni e da una visione, loro solo dall’ossessione di battere noi». Dalla kermesse del quotidiano diretto da Marco Travaglio arrivano poi altre bordate affilate. Il capo dei Cinquestelle, Giuseppe Conte, ovvero colui che dovrebbe essere il principale alleato del Pd nello schieramento progressista, la gela: «Noi non siamo un cespuglio sotto la “Quercia” democratica. Noi abbiamo un’altra storia. Stiamo costruendo un progetto politico per mandare a casa Meloni ma non c’è alcuna alleanza strutturale. Non è sufficiente solo vincere o costruire un finto accordo per poi andare a Chigi, altrimenti facciamo la fine dell’Unione di Prodi e ci sciogliamo dopo un attimo».

Il nodo principale, nemmeno a dirlo, è quello del nome del candidato premier. Primarie di coalizione o chi prende più voti alle elezioni? «Per me non sarà mai una questione di ambizione personale. Possiamo suicidarci oggi appellandoci a una regola che ci faccia individuare astrattamente un candidato che poi non è competitivo? Volete portarci alla sconfitta?», ha arringato il pubblico del Circo Massimo Conte. E poi un’altra stoccata a Elly, a proposito della legge elettorale: «Non credo che sia così miope da poter pensare di accordarsi e trattare con il centrodestra per una legge elettorale che stanno cercando di confezionare per recuperare uno svantaggio. Vogliono mettere mano alla legge elettorale perché non si sentono affatto sicuri del giudizio positivo dei cittadini: prestarsi a questo sarebbe una follia, anche perché sarebbe una legge pensata per metterci in difficoltà». E la segretaria piddina cosa dice? Esalta gli accordi chiusi «in tutte le regioni al voto» e insiste sull’unità.

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«Non perdiamo tempo in competizioni fra di noi, ogni minuto passato in polemiche al nostro interno del partito e della coalizione è un minuto in meno speso a pungolare il governo sulle sue mancanze e sulle sue divisioni. Diamoci il tempo giusto, non facciamo l’errore di arrivare all’ultimo. Vinciamo le regionali e poi uniamo le forze anche con il tessuto vitale che attraversa la società: il volontariato, l’associazionismo, la cultura, il mondo delle università, gli intellettuali, i territori. Solo insieme a loro possiamo imbastire un progetto per l’Italia. Possiamo lavorare per vincere le prossime elezioni politiche». Poi Elly manda un messaggio molto chiaro a Conte: «Il Pd è il perno di questa alternativa e lo mettiamo al servizio di un progetto». E via di attacchi personali a Giorgia Meloni, l’unico collante che tiene insieme la sinistra: «Non ce ne facciamo un granché di una premier donna se non si batte per migliorare la vita di tutte le altre donne del Paese», ha alzato i toni Schlein. A sua disposizione, al momento, c’è solo Alleanza Verdi Sinistra. Calenda e Renzi, al contrario, sono già fuori dai radar. «Faremo di tutto per evitare accozzaglie e armate Brancaleone», ha ribadito Conte. Dalle parti del centrodestra, immaginiamo noi, saranno tutti terrorizzati da un campo largo che al momento non esiste.

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