Ancona, Meloni lancia Acquaroli e stronca Conte: "Che progetto è mandarmi a casa?"

di Andrea Tempestinimercoledì 17 settembre 2025
Ancona, Meloni lancia Acquaroli e stronca Conte: "Che progetto è mandarmi a casa?"

(Ansa)

3' di lettura

Piazza gremita ad Ancona per il comizio conclusivo della campagna elettorale del centrodestra a sostegno di Francesco Acquaroli, candidato alla riconferma come presidente della regione Marche alle elezioni del 28 e 29 settembre. Sul palco ecco tutti i leader della coalizione di governo: il premier Giorgia Meloni, i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, oltre naturalmente allo stesso Acquaroli.

Nel suo intervento, Meloni ha rimarcato come la piazza fosse molto più gremita rispetto a tre anni fa: “Non era scontato, dopo tre anni di governo, trovare così tanta gente in piazza. Significa che gli italiani vedono che ce la stiamo mettendo tutta e che le aspettative non sono state deluse", ha scandito il presidente del Consiglio.

La leader di Fratelli d'Italia ha poi rivendicato i risultati ottenuti sul piano internazionale ed economico: “In tre anni abbiamo stretto accordi che stanno portando in Italia circa 80 miliardi di euro di investimenti esteri, come se avessimo fatto ogni anno una legge finanziaria in più. È il frutto della stabilità e della credibilità del Paese”.

Non sono mancate le stoccate all’opposizione, nel mirino in particolare Giuseppe Conte, leader del M5s. "Ho sentito Conte dire, noi non siamo alleati del Pd, abbiamo un progetto, che è mandare a casa Meloni. Punto primo, il Conte Mascetti sarebbe stato fiero di Conte. Ma che progetto è mandare a casa Meloni? Io governo per gli italiani, mica contro gli altri. La sinistra non azzecca una previsione da decenni: dicevano che il nostro governo sarebbe caduto dopo pochi mesi. E invece siamo già il quarto più longevo della storia repubblicana, presto saremo il terzo. E guarda caso, tutti e tre i governi più duraturi sono stati di centrodestra", ha ricordato Meloni.

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Infine, un passaggio sull’immagine internazionale dell’Italia: “Ho letto sul Telegraph che l’Europa è in un pasticcio se l’Italia ne diventa protagonista. Ebbene, oggi siamo in testa a dare il passo che la nostra nazione merita", ha concluso con orgoglio.

Dunque l'intervento di Acquaroli, governatore uscente e a caccia della riconferma. Da par suo, ha sottolineato i risultati raggiunti in cinque anni di amministrazione: “Se oggi raccontiamo una regione diversa, che può guardare al futuro, lo dobbiamo a questo governo che ci ascolta e si fa interprete delle esigenze anche dei territori più piccoli”.

Poi ha ricordato le riforme, in particolare in ambito sanitario: “Abbiamo riscritto il piano socio-sanitario, programmato l’apertura di oltre 50 punti salute e superato il progetto degli ospedali unici. Abbiamo restituito centralità ai territori e una visione di speranza alla nostra comunità”. Infine l’appello al voto: “Il 28 e 29 settembre c’è l’opportunità di completare queste riforme e riportare le Marche tra le regioni protagoniste d’Italia e d’Europa”.

Nel suo intervento, Matteo Salvini ha puntato sul futuro economico della regione: “Non vedo l’ora che arrivi domenica prossima e spero che tanti marchigiani votino, per garantire altri cinque anni di sviluppo e crescita. Abbiamo portato investimenti concreti, come i cinque miliardi sulle infrastrutture, e vogliamo continuare su questa strada", ha scandito il leader della Lega.

Dal palco, il ministro delle Infrastrutture non ha risparmiato una frecciata al centrosinistra: “Fatevi sentire da Ricci che pensava di vincere queste elezioni. Noi siamo diversi, non migliori, ma più concreti: in pochi anni abbiamo fatto quello che i compagni non hanno fatto in trent’anni”.

Nel suo intervento si è poi parlato di giustizia: "Non abbiamo speso una parola sull’inchiesta che riguarda il candidato della sinistra. Spero che Matteo Ricci venga assolto, perché io voglio vincere sul campo, non colpendo qualcuno alle spalle", ha concluso Salvini citando l'inchiesta che pende sul candidato del centrosinistra.

Antonio Tajani, da par suo, ha rimarcato l’unità della coalizione: “È bellissimo vedere tutte le bandiere del centrodestra insieme. Dall’altra parte c’è solo un’alleanza elettorale, noi siamo una coalizione politica unita. Insieme vinceremo nelle Marche e nelle altre regioni, per governare bene nell’interesse dei cittadini”.

Il vicepremier e leader di Forza Italia ha posto l’accento sulle infrastrutture: “Le Marche non possono restare isolate. Stiamo lavorando perché l’alta capacità diventi alta velocità e perché arrivi il Frecciarossa. Governo e Regione insieme stanno realizzando le opere necessarie”.

Infine, Giuseppe Conte finisce anche nel mirino di Tajani: “Non siamo complici di nessun genocidio. Difendiamo il diritto del popolo palestinese ad avere uno Stato e lavoriamo per la pace e la stabilità", ha concluso l'azzurro.

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