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Antonio Tajani balla e la sinistra delira: come sono ridotti i compagni

di Daniele Prioridomenica 28 settembre 2025
Antonio Tajani balla e la sinistra delira: come sono ridotti i compagni

(Instagram, Forza Italia)

3' di lettura

Anvedi come balla Antonio. Il secondo dei tre giorni della festa nazionale di Forza Italia, “Libertà” si apre con la più impensabile delle polemiche. Su due passi di ballo e qualche sorriso pubblicato sui social dal vicepremier azzurro direttamente dal concerto di venerdì sera dove Mogol e il suo nuovo pupillo Gianmarco Carroccia, il “nuovo Lucio Battisti” hanno allietato la folla azzurra con le note delle hit più amate di sempre. Fino a quando, al risuonare di Un’avventura e 7 e 40, il ministro degli Esteri si è lanciato in un ballo allegro ma affatto spensierato, ripreso però con una clamorosa e bacchettona celerità dalle telecamere di Propaganda Live che ha di fatto amplificato la sheetstorm dei soliti leoni da tastiera che si sono scatenati, vomitando ettolitri di odio contro l’inquilino della Farnesina. Questi i termini dei commenti: «In Palestina muoiono bambini bruciati vivi, e tu, Ministro degli esteri, balli»; «Ministro, non è questo il momento di ballare e ridere»; «Meloni e Salvini che cantavano al karaoke sulla strage di Cutro e Tajani che balla sui cadaveri dei bambini innocenti di Gaza. Tutto torna». Neanche per niente. Tajani non ci sta. E perla terza volta in pochi giorni ribatte duro.

Così, dopo la replica alle accuse del M5S alla Camera delle scorse settimane e il moto d’orgoglio della prima giornata qui a Telese, anche ieri mattina il vicepremier ha replicato in maniera decisa al caos scatenato attorno alle note di Battisti. Che peraltro è parte del nuovo pantheon di Forza Italia. Quindi, come dire, non sono affatto innocenti evasioni. «A loro Il mio canto libero non piace» ha esordito Tajani facendo chiaro riferimento a La7. «Fanno televisione a senso unico ma noi rivendichiamo con orgoglio di aver organizzato il concerto di Mogol. Non era un concerto di canzonette, era un omaggio a Lucio Battisti, una persona che fa parte della nostra identità. È stata una serata emozionante, per cui respingiamo tutto al mittente» ha chiosato il segretario azzurro con un adagio romanesco. «Nun ce vonno sta perché prendiamo i voti e soprattutto perché Forza Italia rappresenta certi valori ma noi andiamo avanti, respingiamo gli attacchi dell’estrema destra, dell’estrema sinistra e di un certo modo di fare tv. Più ci attaccano, più significa che siamo sulla retta via, rifaremo tutto e tutto quello che loro non vogliono che facciamo, lo faremo ancora», ha concluso.

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"A proposito di valori, ho visto che ci stanno attaccando e quando ci attaccano vuol dire che siamo forti e stiamo ...

Forza Italia, dunque, tira dritto con le sue idee che evocano anche qui a Telese la celeberrima frase del fondatore Silvio Berlusconi che definì il suo movimento come il partito di chi ama, contro la parte che invece pratica odio e invidia. Per cui, con convinzione, si parla di pace e di ponti da non interrompere mai. Lo ha fatto in mattinata la ministra dell’Università, Anna Maria Bernini che a chi continua a chiedere di interrompere anche i confronti con atenei e scienziati israeliani, ha risposto dal palco con nettezza: «Non bisogna mai interrompere i ponti della ricerca, della cultura, della formazione. Quello è il più grande detonatore di pace che noi abbiamo. È un errore togliere speranza e ossigeno a quei luoghi della conoscenza, quella diplomazia scientifica come l’ha definita il presidente del Cnr, che saranno l’inizio di tutto quando tutto sarà per fortuna finito. Quando la guerra sarà finita, sarà da lì che si ricomincerà» ha aggiunto Bernini.

Contro i moti d’odio e violenza figli delle strumentalizzazioni anche il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo. Già oggetto di una dura contestazione giorni fa alla Festa dell’Unità. «L’appello alla moderazione del ministro Piantedosi, che si aggiunge a quelli del vice premier Tajani e del presidente della Repubblica Mattarella hanno un fondamento» ha spiegato. «Stiamo vivendo un momento molto complicato e bisogna evitare che la situazione di tensione possa sollecitare degli animi agitati».

Nel pomeriggio tra gli interventi anche quello del ministro dell’Ambiente, Pichetto Fratin e della presidente della Consulta di Forza Italia, Letizia Moratti, intervenuti sulle prospettive possibili in materia di energia (anche nucleare) e sanità. Temi affatto sconnessi con il necessario rilancio di una nuova politica europea al centro del panel conclusivo che ha visto tra gli altri gli interventi della vicesegretaria azzurra Deborah Bergamini e della presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola che si è augurata, «in quanto leader, cittadini e membri della stessa famiglia (i popolari europei ndr) di garantire che la libertà continui ad essere la bussola dell'Europa nei prossimi anni. Sono certa - ha concluso - di poter contare su di voi».