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Giuseppe Conte dimezza i voti rispetto alle Europee

di Lorenzo Cafarchiomartedì 30 settembre 2025
Giuseppe Conte dimezza i voti rispetto alle Europee

(LaPresse)

2' di lettura

Debacle. Non facciamo troppi sofismi, ma soprattutto tanti giri di parole. Il naufragio del Movimento 5 Stelle alle elezioni regionali nelle Marche è palese. Siamo poco sopra il 5% e sotto i 30mila voti. E il confronto con il passato è drammatico. Basta riavvolgere il nastro per ammirare i pentastellati terzo partito marchigiano. Era solo lo scorso anno quando alle Europee il partito dell’avvocato del popolo, Giuseppe Conte, otteneva il 9,68%. Esattamente 63.637 suffragi. Facendo un salto indietro di altri due anni, politiche del 2022, il tachimetro segnava alla camera 13,58% (103.534 voti), mentre al senato 13,79% (104.970). Addirittura alla scorsa corsa alle regionali, anno domini 2020, Gian Mario Mercorelli concorreva per la poltrona di governatore guidando i grillini all’8,6%, leggasi 63.355 preferenze. Un’ecatombe.
Voti dimezzati, meglio dire sminuzzati.

Per di più perché dopo la querelle giudiziaria attorno a Matteo Ricci, Conte aveva fatto come Nanni Moretti. Misi nota di più se appoggio l’europarlamentare dem oppure se corriamo da soli? Tutta una questione morale e sentimentale che alla fine ha tramutato la sua corsa nel campo largo unito che però non è riuscito, in primis, a stoppare la riconferma di Francesco Acquaroli e in seconda istanza, ma la più importante per il M5S, a fermare l’emorragia di voti che tornata dopo tornata si accanisce contro i figli disconosciuti di Beppe Grillo.

In serata, bagno d’umiltà, è arrivata la nota di Conte. Esordisce dicendo «nelle Marche la nostra proposta non ha convito gli elettori». Entriamo nel merito. «Il responso delle urne», afferma il numero uno dei 5 stelle, «premiala continuità con la presidenza uscente di Acquaroli. Ai cittadini marchigiani abbiamo offerto una seria proposta alternativa per realizzare un cambiamento». Evidentemente non capita. «Dobbiamo prendere atto che questa proposta non ha convinto la maggioranza dei votanti come pure dobbiamo prendere atto che è calata sensibilmente l’affluenza, un dato molto preoccupante che mina alle radici la qualità della nostra democrazia e deve farci tutti riflettere». Una stoccata anche all’uno vale uno non ce lo vuoi mettere?

Continua. «Tengo a ringraziare personalmente Matteo Ricci, che si è speso con grandissimo impegno per far conoscere questo nuovo progetto politico. Ringrazio anche gli elettori che ci hanno dato fiducia e la mia comunità, che ha affrontato con grande responsabilità un percorso che si è rivelato faticoso». Poi è il tempo del fair play.

«Faccio gli auguri di buon lavoro a Francesco Acquaroli, nella speranza che in questo secondo mandato possa dare ai marchigiani una politica regionale all’altezza delle loro aspettative, nell’interesse comune». Un lento incedere verso la deriva della politica italiana passando per le Marche.