Giorni fa, prima che il “bullo” Trump mandasse a gambe all’aria il racconto buonista della sinistra tutta cuoricini e bandierine palestinesi, c’era in tv il filosofo Stefano Bonaga gongolante per le piazze piene di giovani. Ma che bello, che spettacolo grandioso. Addirittura un nuovo Sessantotto, ha scritto qualcuno. La Flottiglia umana, si commuoveva qualcun altro. Sono le truppe di terra, osservavano con l’occhio inumidito analisti, commentatori, conduttori.
Sono le moltitudini che cambiano il verso della storia, e qui il copyright è di Concita De Gregorio. Ecco che ti arriva però il presidente degli Stati Uniti e fa la pace. E che fine fa la metafisica della piazza su cui le più brillanti menti progressiste si andavano esercitando da giorni? Si ridimensiona, si affloscia come se mancasse il lievito. E il lievito era il “genocidio”. E Bibi il criminale. E Meloni complice e bla bla bla.
Però va dato atto alla sinistra utopista che quando hanno un mito da difendere se lo tengono ben stretto. E il mito delle piazze resiste. Sognavano, volevano, auspicavano qualcosa tipo la marcia su Versailles delle popolane di Parigi il 5 ottobre del lontano 1789. Quelle scapigliate che chiedevano pane ma una volta dentro alla reggia cercavano Maria Antonietta, per strapparle i vestiti, per profanare il suo letto profumato, e gridarle in faccia che era una pervertita. E qua, in Italia, volevano la vendetta del “popolo” contro la “carciofara” Meloni. La Grande Abusiva. È andata male. Ma mica demordo no.
È ancora Concita a battersi con furia per quelle piazze che hanno risvegliato la coscienza popolare, dice, e che Meloni “disprezza”. Con furia ancora maggiore spiega ai suoi lettori che Trump ha ottenuto il suo “fragile risultato” con il ricatto economico. Per avvisare poi il governo: attenti eh, che il vento sta cambiando. Ci si mette anche Mirella Serri: secondo lei l’87,7 per cento degli italiani è contro Israele e per il riconoscimento della Palestina grazie ai giovani che hanno abbandonato i divani per mobilitarsi. Poi dai sondaggi arriva la doccia gelata: il 48,8 per cento degli italiani (la fonte è Alessandra Ghisleri su La Stampa) approva Meloni quando dice che lo sciopero per Gaza non serviva a nulla se non a protestare contro il governo. Infine c’è Michela Marzano per la quale le piazze ci insegnano a restare buoni dinanzi al cinismo. Quanta melassa appiccicosa in queste considerazioni: che hanno comunque il merito di far capire una volta di più chi sta dalla parte del realismo (Trump, la destra, i conservatori, quelli che non si indignano a comando) e chi dalla parte dell’utopia (la sinistra, gli anti-Meloni, i Pro Pal, quelli che il 7 ottobre era legittima resistenza ecc.ecc.).
Enzo Iacchetti, la gufata: "Pace a Gaza? Al primo fiammifero..."
Enzo Iacchetti torna da Bianca Berlinguer a È sempre Cartabianca, il programma in onda su Rete 4, la puntata &egr...E i flottiglianti? Non hanno più i riflettori accesi addosso. Così l’eurodeputata dem Annalisa Corrado ripiega sull’Unità e racconta le sue prigioni, l’esperienza «violenta» subìta ad opera degli israeliani che le hanno tolto la sua boccetta di ansiolitici... Però di una cosa Corrado è certa: la mobilitazione deve continuare – afferma – sempre «dalla parte giusta della storia». Ancora l’utopia che fa vedere parti che non esistono nella storia...
Ora, va sottolineato che l’effetto Flottilla non c’è stato in Medio Oriente ma c’è stato in Toscana e a tutto vantaggio della sinistra estrema di Antonella Bundu (5,2%). I giovani “idealisti”, insomma i pro-Pal che i media coccolano hanno votato per chi sta a sinistra di Avs, ignorando Conte e Schlein. Hanno scelto insomma l’area di Potere al Popolo e Rifondazione, proprio quello stesso spazio politico che i governi di sinistra li fa cadere e non li appoggia. E li fa cadere proprio sulla politica estera: do you remember Turigliatto? Forse che le meravigliose piazze non siano anche portatrici di qualche problema per la compagna Schlein?