"Fuori luogo e fuori tempo": così Roberto D’Alimonte, politologo dell’università Luiss di Roma, ha definito la recente uscita della segretaria del Pd Elly Schlein, che ha parlato di "libertà a rischio con l’estrema destra al governo" dopo l'attentato al giornalista Sigfrido Ranucci. Intervistato da La Stampa, il professore ha spiegato che quella della leader dem potrebbe essere "una lettura sbagliata della realtà del Paese o, più probabilmente, un messaggio che punta a mobilitare la propria base, i militanti ideologizzati".
Una strategia che, a suo dire, non funzionerebbe. "Stiamo parlando di minoranze attive, sensibili a questo tipo di messaggi ideologici. Ma la maggioranza degli italiani, anche a sinistra, queste cose non le sente proprio, sono temi che non attecchiscono", ha spiegato D'Alimonte. Secondo lui, inoltre, "questa modalità di confronto politico non piace alla maggioranza dei cittadini, che è interessata ai temi concreti, dalla sanità ai salari".
Capezzone: "Su Ranucci la Schlein ha varcato il Rubicone", chi la affonda sui giornaloni
Un lunedì con molte cose da raccontare. "C'è molta Schlein sui giornali, ormai sono mille giorni ...Parlando, poi, della premier Giorgia Meloni e della leader dell'opposizione, il politologo ha aggiunto che "c’è una differenza importante da sottolineare. Meloni è leader incontrastata, domina nel suo partito e nella coalizione di centrodestra, mentre Schlein non ha la stessa forza, la sua leadership non è ancora solida". Inoltre, ha spiegato che probabilmente dietro le dichiarazioni della segretaria del Pd ci sarebbe la volontà di affermarsi nel centrosinistra: "Schlein deve fare i conti con chi la sfida sulla radicalità delle posizioni, con il profilo di Giuseppe Conte o di Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli".
Il suo suggerimento, in ogni caso, è di non esasperare i toni: "Per parlare anche ai non militanti, bisogna puntare sui temi concreti. Come è stato fatto sulla sanità o sui salari, la gente va a votare su quello, non sull’antifascismo o sull’allarme democratico". Secondo lui, comunque, non ci sarebbe ancora un'alternativa credibile al governo: "Non si percepisce una visione complessiva condivisa, si notano contraddizioni sulla politica estera e non solo. La sensazione è che potrebbero anche vincere, ma non governare bene insieme. Mentre Meloni festeggia i suoi traguardi di longevità al governo".