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Meloni, lezione a Schlein e sinistra: "Non vi aiuterà a governare sulle macerie"

mercoledì 22 ottobre 2025
Meloni, lezione a Schlein e sinistra: "Non vi aiuterà a governare sulle macerie"

5' di lettura

È iniziata nell'Aula della Camera la replica della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al termine della discussione sulle comunicazioni rese dalla premier in vista della riunione del Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre 2025. "Penso che siano positivi gli ultimi passi in avanti, in particolare da parte della Commissione", ha esordito in Aula prima di citare la lettera inviata dalla presidente von der Leyen sul tema della competitività "per la prima volta, dopo una lunga e faticosa battaglia italiana, si apre all'utilizzo dei biocarburanti andando quindi verso la neutralità tecnologica. L'utilizzo dei biocarburanti consentirebbe di salvare i motori endoterminici che significa salvare un pezzo fondamentale della nostra industria". 

E ancora, alla sinistra che ha sempre puntato il dito: "È un fatto che per anni, anche nel nostro dibattito, molti abbiano tentato di spiegare che elettrificazione forzata come unica opzione rischiasse di andare a vantaggio dei nostri competitori sistemici, prima di tutto la Cina. Prima venivamo definiti retrogradi poi la storia ci ha dato ragione". Oggi l'Europa "cerca di correggere alcuni degli errori commessi" e "credo che sia un bene e che vada data una mano, anche dicendo di no, rispetto ai tentativi di una deriva che non tiene conto di quello che sta accadendo sul quadro geopolitico". 

Su alcune strategie europee, in particolare sull'automotive, "l'Europa cerca di correggersi e cerca di farlo, nonostante le finte contrarietà di chi tende a non confrontare le sue granitiche convinzioni con la realtà dei fatti". "L’Europa - ha proseguito - in ogni caso tenta di correggere e credo sia un bene, credo che vada data una mano e che per farlo delle volte si debba anche dire di no rispetto ai tentativi che si continuano a fare di una deriva che non tiene conto di quello che sta accadendo sul quadro geopolitico. Gli ultimi passi in avanti, in particolare da parte della Commissione, e citavo la lettera che la presidente ha inviato in vista del Consiglio europeo sul tema della competitività, dove per la prima volta, ad esempio, seguendo quella che è anche stata una lunga battaglia italiana, si apre all’utilizzo dei biocarburanti verso la neutralità tecnologica, che consentirebbe di salvare i motori endotermici, che significa salvare un pezzo fondamentale della nostra industria e della nostra economia. Mi auguro - ha continuato Meloni - che almeno su questo possiamo tutti essere contenti di spingere nella stessa direzione". 

Poi, rispondendo agli attacchi delle opposizioni, tra cui Italia Viva: "L'onorevole Faraone col solito garbo mi paragona a Gollum, ma temo che non abbia letto Il Signore degli Anelli: Gollum è la metafora di chi non riesce a fare a meno del potere: io non sarò mai disposta a fare quello che ho visto fare da molti dei miei predecessori". 

Non manca la stoccata al Movimento 5 Stelle e ai sussidi da loro ideati: "Le banche hanno accumulato crediti fiscali per effetto del superbonus e della famosa potenza di fuoco con cui avete consentito che gli istituti di credito rinegoziassero i crediti concessi alle famiglie alle imprese. Quindi hanno collezionato profitti grazie al Movimento 5 Stelle".

Tornando sulle accuse rivolte dai banchi di Pd e compagni, la leader di Fratelli d'Italia ha ricordato che "la storia non si legge con la lente dell'adesione di partito". "Io credo nell'Occidente oggi che gli Usa sono guidati da Trump" come "ci credevo, pur non condividendo alcune scelte, quando era guidato da Biden. La priorità è data dai valori di una civiltà, che sopravviveranno ai governi".  "Mi si è accusato, e si è accusato il governo, di indietreggiare sull’Ucraina motivando questo indietreggiare con il rifiuto all’invio di soldati. Ne ho dedotto che voi non foste d’accordo con la mia posizione - ha aggiunto, rivolta a una parte dell'opposizione -, prendo atto che invece siete d’accordo con la posizione che, mi pare, una volta tanto sia una posizione sostanzialmente quasi unanime all’interno di questa aula. Allora - ha insistito -, non c’è ragione di accusare l’Italia di indietreggiare sull’Ucraina". "Serve diplomazia per costruire pace, ma serve una precondizione che è deterrenza. In questo senso ritengo che il sostegno all'Ucraina, costruire un equilibrio, in un confronto con le due nazioni in campo è precondizione per arrivare a pace, e lo rivendico oggi". 

Da qui la domanda con cui ha incalzato la sinistra: "Mi corre l'obbligo di continuare a chiedere ai partiti dell'opposizione: di fronte a un appello che io avevo fatto, di arrivare in quest'Aula e sostenere con un voto unitario il piano di pace (per Gaza, ndr), perché vi siete rifiutati di farlo, se salutate favorevolmente ogni proposta di pace?". Per non parlare delle pensioni... "È possibile che non abbiamo fatto abbastanza, ma non era la sinistra che si doveva occupare dei più fragili? Noi abbiamo fatto molto di più della sinistra". 

Tornando alle guerre e alle proteste che hanno visto le opposizioni scendere in piazza, il premier ha tenuto a sottolineare che per Gaza "abbiamo fatto più di quello che abbia fatto in Europa chiunque altro ed è un errore minimizzarlo perché non l'ha fatto il governo, l'ha fatto l'Italia coi suoi soldati, col suo volontariato, coi suoi funzionari, lo ha fatto rappresentando anche voi. Avete salutato come un grande traguardo 40 tonnellate" di aiuti "con la Flotilla" quindi andrebbe salutato in modo "uguale 2.200 tonnellate di aiuti garantite dall'Italia". E in merito ai centri in Albania, Meloni dice di "rivendicare tutto". 

"Sono fiera della legge di Bilancio che abbiamo fatto, sono anche fiera del lavoro che ha fatto il ministro Giorgetti, sono fiera del fatto che in questi tre anni questo governo, avendo poche risorse a disposizione, ha stabilito una strategia e l'ha perseguita senza tentennamenti". Sul Green Deal "non credo che il nostro possa definirsi 'negazionismo'. Noi condividiamo gli obiettivi di riduzione delle emissioni, ma lo si deve fare tenendo in conto la realtà, che si debba farlo con pragmatismo". "Voi - è la chiusura finale - sapete benissimo che in Italia non è a rischio la democrazia, e se lo sapete perché lo andate a raccontare all'estero? Questo non vi aiuterà a governare sulle macerie invece di stare all'opposizione in una nazione che prospera".