Dopo aver contato i voti è arrivato il tempo di analizzarli. La Lega lo ha fatto nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il segretario federale del Carroccio Matteo Salvini e uno dei suoi vice, Claudio Durigon. «Abbiamo vinto in una realtà dinamica e produttiva esigente, come il Veneto, dove abbiamo quasi triplicato i voti e quindi vuol dire che sei credibile, sei serio, sei affidabile. E se a questo uniamo la crescita in Campania e in Puglia vuol dire che il dato è uniforme da Nord a Sud», analizza Salvini, che aggiunge: «In queste competizioni i cittadini ci hanno dato ragione. È un ottimo risultato. In Puglia superare i Cinquestelle, a casa di Conte, vuol dire che la credibilità ce l’hai».
E ancora: «In Veneto c’è Zaia che ha avuto un risultato straordinario, c’è Vannacci che ha fatto campagna elettorale dappertutto, c’è Giorgetti che è un ottimo ministro dell’Economia, ci sono i sindaci. Quindi - prosegue il segretario - dico che quando perdi, perdi insieme e quando vinci, vinci insieme. Il mio dovere, oltre che il mio piacere, è quello di scegliere la strada migliore. E dove non abbiamo vinto lavoreremo per migliorare la situazione». A questo proposito Salvini rivela che «in primavera ci sono elezioni amministrative importanti. Penso a Reggio Calabria dove siamo già al lavoro per liste competitive». Insomma, chiosa Salvini: «Il voto di domenica e lunedì ha unito l’Italia nel nome della Lega».
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Alessandra Ghisleri intervistata da La Stampa, commenta il risultato delle elezioni regionali e fotografa la prefer...Poi tocca a Claudio Durigon: «Grande risultato in Veneto, ma la mia soddisfazione è per il grande risultato al Sud: stiamo crescendo, la Lega c’è e vuole costruire un percorso più forte, più radicato nel territorio». Riguardo ai numeri l’analisi è presto fatta: «In Calabria siamo passati dai 40mila voti delle politiche a 72mila con le regionali; in Campania da 90mila a 111mila; in Puglia da 90mila a 107mila. C’è una costanza di crescita della Lega, dalle politiche in poi, una dirigenza forte che esprime una forza elevata di preferenze». Numeri che fanno dire al vice di Salvini che «alle politiche puntiamo a stare sopra il 10%». Nella sua analisi Durigon, però, ammette anche qualche errore. «Sul centrodestra ho un piccolo rammarico: in Puglia e in Campania siamo arrivati tardi sulla scelta del candidato presidente e questo ci ha penalizzato. Scegliendo nei giusti tempi avremmo presentato meglio candidati e programmi- prosegue nell’analisi -. Arrivare al 35% in entrambe le regioni non possiamo dire che sia una vittoria. Ma questo da ancora più risalto al risultato della Lega. Al tavolo del centrodestra chiediamo di arrivare prima, di essere pronti». Infine Durigon rivela: «Ho un sogno, quello prima o poi di avere un nostro dirigente presidente di una delle regioni del Sud. È la prima volta che lo dico a Salvini. Lo teniamo nel cassetto, ma chissà, prima o poi...».
Il voto in Veneto, lo diciamo da giorni, ha anche riacceso la questione di chi guiderà la Lombardia nel 2028. Nella notte di ieri i giovani della Lega, guidati dal coordinatore regionale Matteo Mauri e da quello milanese Andrea Poledrelli, hanno esposto uno striscione nel pressi del Pirellone con la scritta: «Il Veneto ha indicato la via, ora alla Lega la Lombardia». Un orgoglio leghista che ha fatto gonfiare il petto ad Attilio Fontana («Questo è il vero spirito della Lega, che è vivissima e fortissima»), ma indispettito il coordinatore regionale di Fdi Carlo Maccari («Deciderà la coalizione, ma noi abbiamo uomini all’altezza del compito»). Al quale ha replicato Max Romeo («Il candidato si sceglierà sul territorio, non a Roma»). La parola fine l’ha messa Salvini: «Quando sarà il momento decideremo tutti assieme».




