Michele Emiliano, l'ormai ex governatore della Puglia, è pronto a un ritorno al passato. Dopo 20 anni di politica attiva, riprenderà il suo vecchio lavoro: la magistratura. A meno che il neopresidente Antonio Decaro non decida di nominarlo assessore regionale. Ipotesi al quanto improbabile, visto gli screzi andati in scena prima della campagna elettorale per le Regionali. Ma non finisce qui. Stando ad alcune indiscrezioni, sembra che Emiliano punti alla settima valutazione di professionalità usando gli anni da sindaco e presidente di Regione.
Come riporta il Dubbio, Michele Emiliano - 66enne magistrato in aspettativa - ha chiesto di rientrare con tanto di promozione come se, in questi 22 anni, avesse continuato la carriera da magistrato e non da politico. Tradotto, punta a ottenere uno stipendio molto più generoso: circa 7mila euro, il doppio rispetto a 20 anni fa. Anche se resterebbe inferiore agli 11mila euro che percepiva da presidente della giunta.
Michele Emiliano bacchetta l'Anm: "Deve darsi una calmata"
Sulla riforma della Giustizia "l'Anm deve darsi una calmata perché rappresenta i magistrati. Questi poss...Una vicenda piuttosto anomala dato che Emiliano non ha "meriti giudiziari" da inserire nel curriculum. E a questo punto la domanda sorge spontanea: su quale basi il consiglio giudiziario barese potrà dare il suo parere sulla relazione dell’ex governatore pugliese prima di trasmetterla al Csm? E, come ricorda il Secolo d'Italia, su quali basi la competente commissione e poi il plenum dell’organo di autogoverno della magistratura potranno decidere se concedere la "megapromozione" a Emiliano, riportandolo avanti delle tre valutazioni mancanti? A oggi, stando alla normativa, su nessuna base.




