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Ecco come hanno perso la partita alla prima mossa

di Mario Sechivenerdì 28 novembre 2025
Ecco come hanno perso la partita alla prima mossa

2' di lettura

l gioco degli scacchi prevede che immagini la prima mossa, la seconda, la terza, la quarta e così via per un numero di volte che all’inizio della partita, in ogni frangente, è indefinito e sempre più insidioso. Quando Elly Schlein all’invito di Meloni a partecipare alla festa di Atreju ha posto come condizione un confronto con la premier, ha dimenticato di pensare alle mosse successive, le sue e quelle dell’avversario. Credendo di aver fatto scacco matto, ha sottovalutato la possibilità di un ribaltamento dello scenario, così ieri è arrivata la sorpresa di Meloni: cara Elly, sono pronta a confrontarmi conte, ma non essendo ancora chiaro chi guiderà la sinistra alle elezioni politiche, mi pare giusto estendere il confronto a Giuseppe Conte.

Un lampo deve aver attraversato il cervello dei geni che hanno consigliato a Schlein la mossa, il loro sguardo uguale a quello di chi vede sfumare la partita, qui c’è un alfiere, là una regina, a destra una torre, il Re non si può muovere, siamo in trappola! Ieri in tv Schlein è apparsa spiazzata, ma il problema è tutto suo, perché è stata lei a crearlo ponendo condizioni. Va detto che Conte l’anno scorso accettò un’intervista ad Atreju con il sottoscritto; per lui non fu facile, fu un confronto tosto, ma proprio in virtù di questa sua disponibilità l’invito di Meloni era doveroso, esiste una cavalleria tra i leader di partito, soprattutto in queste occasioni.

La partita è un magnifico intrigo di mosse possibili e mostra come la politica sia un gioco raffinato e molto debba alla strategia degli scacchi e Meloni ha colto l’occasione. Schlein ha gettato alle ortiche l’unica opzione che aveva: accettare il dibattito a tre (Conte, non a caso, è stato lestissimo a dire «non mi sottraggo»). La segretaria del Pd è rimasta con il cerino in mano per evitare un confronto che aveva anche l’atmosfera delle primarie a sinistra, sottoporsi a un paragone tra la sua performance e quella di Conte. Meloni, con una sola mossa, ha mostrato la grande debolezza del campo largo: non ha un leader, al punto che perfino un dibattito a una festa di partito diventa un’impresa ad alto rischio. Pensando di aver dato scacco al Re, si sono fatti mangiare tutti i pezzi dalla Regina. La sinistra ha perso la prima partita alla prima mossa.