Questa mattina, a Marina di Pietrasanta, sul lungomare, è comparsa una scritta minacciosa: "'Spara a Giorgia' e la firma delle "brigate rosse". Un messaggio che evoca il terrorismo rosso e che ha scatenato reazioni immediate. Giovanni Donzelli, responsabile dell'organizzazione di Fratelli d'Italia, ha condiviso sui social una foto del muro imbrattato, esprimendo piena solidarietà alla premier Giorgia Meloni e condannando l'odio politico.
Nel suo post, Donzelli ha scritto: "Solidarietà a Giorgia. Il linguaggio di odio di certa sinistra fa guadagnare qualche ospitata televisiva e molti like, ma rischia di fomentare i facinorosi e far ripiombare l’Italia in un clima che non vorremo mai più rivivere. Giorgia non si farà intimidire. Non ci fermeremo".Episodi del genere non sono nuovi per Meloni, che da anni è bersaglio di minacce e insulti, spesso amplificati dai social e da tensioni politiche. Già nel dicembre 2022, dopo le riforme sul Reddito di cittadinanza, era stata bersagliata da violente invettive online, con solidarietà bipartisan. Nel marzo 2025, a Ozieri in Sardegna, scritte con minacce di morte erano apparse sul muro di un teatro dove era attesa una deputata FdI, con riferimenti diretti a Meloni. A maggio, l'odio ha toccato un livello ignobile: un professore campano ha augurato alla figlia della premier "la stessa fine di Martina", vittima di femminicidio, scatenando indignazione nazionale. A luglio una raffica di commenti choc come "Sparatele" o "Vai all'inferno" ha invaso i social network. E a settembre, nuove minacce hanno portato Salvini a denunciare un "clima d'odio preoccupante".




