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Fini risponde a Ciarrapico sugli ebrei

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"Quando si dice di fronte a un'ingiuria 'ma io sono amico di Israele', significa non aver capito nulla"

Eleonora Crisafulli
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Dopo le critiche da parte della comunità ebraica e del presidente del Senato Schifani a Giuseppe Ciarrapico, anche Gianfranco Fini condanna duramente le frasi sugli ebrei pronunciate nell'aula di Palazzo Madama giovedì scorso. La terza carica dello Stato boccia senza appello la condotta del senatore del Pdl. Non solo l'accostamento ebreo-traditore e il riferimento alle kippah in chiave antisemita, ma anche le scuse di Ciarrapico e il tentativo di Berlusconi di difendere il senatore. "Quando si dice di fronte a un'ingiuria agli ebrei 'ma io sono amico di Israele', significa non aver capito nulla", dice Fini parlando a una platea di giovani delle scuole al Festival delle Giovani idee in corso all'Eur. Quelle parole significano a giudizio dell'ex di An che "qualcuno considera gli ebrei italiani meno italiani. Questa è una bestialità perché in Italia c'è stata una consolidata e antica presenza nazionale dell'ebraismo".

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