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Anche Paniz tradisce: "Letta premier"

Il fedelissimo critico con Berlusconi: "Ha sbagliato, persone non all'altezza in posti chiave. Ora Gianni o Schifani"

Nicoletta Orlandi Posti
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Tu quoque, Brute, fili mi! L'ultima pugnalata a Silvio Berlusconi l'ha sferrata il fedelissimo Maurizio Paniz. Lui, l'estensore del nodo Alfano, lui che in Parlamento aveva dichiarato senza alcun imbarazzo che Ruby era veramente la nipote del presidente egiziano Hosni Mubarak, ora prende le distanze dal premier.  In un'intervista pubblicata sul sito "Ilnordest.eu", l'avvocato Paniz sostiene che Berlusconi ha sbagliato e candida Gianni Letta alla guida di un governo del centrodestra che traghetti il Paese alle elezioni del 2013. Paniz esclude peraltro che Berlusconi possa essere nuovamente candidabile nel 2013, aggiungendo di aver già espresso questo suo pensiero "a chi di dovere". "Sono gli uomini veri che fanno la differenza. E, in questo momento - afferma Paniz -, io sono critico con Berlusconi per aver portato una commistione fra pubblico e privato che non va bene. Berlusconi ha messo molte persone in posti per i quali non erano all'altezza. In generale la politica sbaglia quando agisce così, per questioni di partito o per ragioni personali". "Nel 2013 - spiega - il presidente Berlusconi, a mio parere, non è candidabile. Non perchè non abbia dato molto all'Italia, ma perchè ha perso il consenso popolare dato che la commistione pubblico privato lo ha danneggiato in maniera superiore ai crediti che aveva maturato". Paniz del resto aggiunge di non credere ad ipotesi di un governo tecnico: "non esiste - spiega - perchè non avrebbe nessun tipo di maggioranza parlamentare". Per il deputato bellunese è preferibile quindi salire al Colle per un governo proposto dallo stesso centrodestra. E per questo compito Paniz candida il sottosegretario Gianni Letta. "Oggi - sottolinea - potrebbe fare un governo Gianni Letta, che è la persona che riesce a coagulare un percorso di consensi molto forte, utilizzando per un anno e mezzo il massimo delle energie di questa maggioranza. Farebbe senz'altro delle cose molto significative". In alternativa, osserva Paniz, "anche il presidente Schifani potrebbe farlo bene". Berlusconi accetterebbe? "Secondo me - risponde Paniz - non lo accetterà, perchè ritiene, giustamente, di aver dato un contributo fondamentale per tenere insieme tutte le componenti". "Ma io ritengo - conclude - che un segnale di discontinuità ad un anno e mezzo dalle elezioni, mantenendo salda questa maggioranza, potrebbe rappresentare un'evoluzione positiva in prospettiva, aiutando Alfano ad acquisire consenso, autorevolezza e prestigio, che possono essere determinanti per vincere le elezioni del 2013". Poi però ai microfoni di Rainews fa una parziale marcia indietro: "Il presidente Berlusconi ha perso una parte del suo consenso. Ma non credo che farà alcun passo indietro. Ma nel caso in cui lo facesse, voterei contro un governo tecnico. Questa maggioranza può esprimere un'altra persona di spicco. E faccio i nomi di Gianni Letta e di Renato Schifani". La lettera dei frondisti - Intanto spunta una nuova lettera dei frondisti che si sono incontrati in un albergo della Capitale (tra cui Roberto Antonione, Fabio Gava, Giustina Destro). Questa volta però con tanto di firme. Una decina per ora, ma se ne cercano altre. Si tratterebbe di un documento per chiedere al premier Silvio Berlusconi un passo indietro, un nuovo esecutivo e l'allargamento della maggioranza. Nella lettera si fa riferimento alla necessità di approvare subito le misure chieste dall'Europa. Soltanto creando nuove condizioni, si sottolinea nella missiva, è possibile evitare le elezioni anticipate e salvare il Paese. "E' chiaro - dice per esempio Giustina Destro - che il governo ha le ore contate. Ora aspettiamo di capire se ci sarà il decreto e attendiamo il confronto al vertice di Cannes, poi noi usciamo per dire basta. Basta con i tatticismi, con i ricatti, con i personalismi. E' arrivato il momento di voltare pagina". I frondisti al momento non hanno voluto che a firmare la lettera siano anche gli esponenti del gruppo guidato da Luciano Sardelli, Antonino Milo e Santo Versace. Tra le ipotesi c'è anche quella di formare un gruppo parlamentare autonomo. Nel pomeriggio a chiedere una fase nuova è stato anche il deputato del Pdl, Paniz, ma anche altri parlamentari sono in contatto con Pier Ferdinando Casini per creare favorire la creazione di un nuovo esecutivo.

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