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La sfida di Maroni a Bossi

Il voto su Cosentino conferma: Bobo controlla metà Lega. Berlusconi tornerà in pressing sul Senatùr: giovedì tutto può succedere

Giulio Bucchi
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Roberto Maroni l'aveva annunciato: "La Lega in Giunta voterà per l'arresto di Cosentino". E aveva ragione lui: i due rappresentanti del Carroccio hanno votato sì e il deputato Pdl, coordinatore del partito in Campania indagato per associazione mafiosa, giovedì si presenterà a Montecitorio per il voto di tutta l'aula con un pre-verdetto di condanna all'arresto. Ma c'è un però, e arriva dritto dritto dalla Lega, il partito che ha deciso le sorti in Giunta. Perché Maroni può dire di aver vinto, oggi, con la sua linea giustizialista, ma non è detto che finisca così. Dipenderà, come al solito, tutto da Umberto Bossi. Braccio di ferro - Il Senatùr, che ormai si contende con Bobo la leadership del partito, per ora è stato zitto. Non una parola pro o contro l'arresto di Cosentino. Ufficialmente, dunque, ha avallato la posizione di Maroni. Ma Berlusconi è già partito in pressing e l'azione di convincimento continuerà in queste ore. Non mancano, peraltro, alcuni deputati padani che hanno già dichiarato l'intenzione di votare "secondo coscienza" (sebbene Roberto Calderoli abbia già detto no a indicazioni di questo tipo). Occhio alle sorprese - Per esempio, Giacomo Chiappori, sindaco di Diano Marina e amico personale di Bossi, si smarca e a Panorama.it dichiara: "Non si tratta di Cosentino, è una questione di principio: io sono contro il carcere preventivo. E soprattutto io sono un legislatore non un giudice, qui invece si vuole trasformare l'aula di Montecitorio in un tribunale". Un no secco, con tanto di stilettata a Maroni: "Ha deto che la Lega voterà sì all'arresto? A me gli ordini li dà solo Bossi. Deve essere garantita la libertà di coscienza. Ho già votato contro l'arresto di Papa e così farò per Cosentino". Idem per Paola Goisis, vicina al Senatùr: "Deciderò dopo aver sentito i nostri rappresentanti nella giunta per le autorizzazioni a procedere - ha sottolineato sempre a Panorama.it -. Ma in generale io sono contraria a fare arrestare le persone prima di averle processate". Berlusconi ha già una parte di strada spianata, ora toccherà a lui convincere il vecchio amico Umberto, cui basterà una parola per far vacillare la vittoria parziale di Maroni.  

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