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Cav apre all'opposizione per riforma legge elettorale

Berlusconi: è necessario cambiare l'architettura istituzionale, la giustizia, il lavoro e il fisco

Lucia Esposito
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La riforma della legge elettorale è stato uno dei punti del discorso di Silvio Berlusconi al congresso provinciale di Milano. "Il Paese, nelle condizioni in cui era prima del governo tecnico non avrebbe permesso la realizzazione di riforme". Ne è convinto l'ex premier e leader del Pdl Silvio Berlusconi, che ricordando il 'passo indietrò dal suo governo spiega che la scelta fatta permetterà di realizzare riforme importanti per il Paese. "Abbiamo ritenuto di farci da parte - ha detto - non solo per la campagna nazionale ossessiva che dava a noi la colpa di tutto. Noi abbiamo le spalle larghe e l'avremmo sopportata. Ma abbiamo raggiunto la consapevolezza che l'Italia era diventata ingovernabile. E quindi abbiamo ritenuto che con un governo sostenuto anche dall'opposizione dei cambiamenti si potevano fare". D'altra parte Berlusconi sottolinea che "una parte politica da sola non è stata mai in grado di realizzare le riforme". L'ex premier parla della necessità di cambiare l'architettura istituzionale, la giustizia, il lavoro e il fisco.  Parlando dal palco Berlusconi ha voluto ribadire la 'generosita” del suo gesto 'di fare un passo indietro per il bene del Paesè. C'è la speranza - ha detto Berlusconi - che con questo nostro gesto si verifichino le condizioni per un accordo con l'opposizione" e poter realizzare riforme importanti come quella sull'architettura dei poteri, la giustizia, il lavoro e il fisco. A condurre queste delicate trattative Berlusconi, anche dopo le polemiche di oggi su una sua 'criticà ad Alfano, ci tiene a puntualizzare che il compito spetterà "a un grande segretario, Angelino Alfano".

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