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L'Aria Che Tira, Daniela Santanchè umilia Maurizio Landini: "Pagarli di più? Non sa nemmeno di cosa parla"

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Blocco dei licenziamenti fino al 31 ottobre. È questo il tema che accende la miccia tra Maurizio Landini e Daniela Santanchè. Terreno di scontro L'Aria Che Tira, il programma mattutino di La7 condotto da Myrta Merlino. "Chiediamo di allungare il blocco dei licenziamenti per tutti almeno fino al 31 ottobre e usare questo tempo per fare una vera riforma degli ammortizzatori sociali". Il segretario generale della CGIL chiede di "non esasperare un clima sociale che rischia di essere molto pesante. Sui contratti a termine le persone vorrebbero avere qualche certezza".

A quel punto è la senatrice di Fratelli d'Italia a intervenire e a chiedere come ci si dovrebbe comportare con i cosiddetti stagionali. Una domanda che mette in evidente difficoltà Landini che replica con un attacco: "Quota oraria e quante ore gli fanno fare sono temi che vanno affrontati. C’è il problema di pagarli un po’ di più e c’è anche un problema di pagargli tutte le ore che fanno. Questo succede non perché hanno il reddito di cittadinanza, in molti casi perché prendono troppo poco rispetto a quello che fanno... Se vogliamo fare una discussione seria facciamola senza infingimenti altrimenti diventa un po’ finta. Se si pagano di più e gli si danno condizioni migliori vedrete che trovate anche le persone che lavorano".

 

 

A sua volta è il turno della Santanchè che da imprenditrice nonché socia dello stabilimento balneare Twiga alle invettive non ci sta: "No, no. Questa non è una scusa accettabile, lei sta dicendo se si pagano di più senza sapere quanto vengono pagati, quindi lei sta parlando del niente. Io le sto parlando sul campo, non a battute televisive".

 

 

Ma il sindacalista non può più controbattere e a causa di un impegno abbandona il collegamento. A questo punto è la stessa conduttrice a chiedere alla senatrice informazioni in merito alla paga dei dipendenti. "Un cameriere che lavora da noi prende dai 1.300 ai 1.600 euro al mese, in più da 500 a 700 euro di mancia, per cui non mi sembra un lavoro sottopagato - tiene a precisare la Santanchè -. Perché proprio se va malissimo si porta a casa 2.000 euro al mese. Allora quando io dico che le persone, tra i sussidi e il reddito di cittadinanza preferiscono prendere quelli e lavorare due o tre volte alla settimana in nero, questa è la realtà del paese", conclude. 

 

 

 

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