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Otto e mezzo, Marco Travaglio balbetta: "Ma cosa vuol dire...". Lilli Gruber sconcertata

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"Travaglio parla come se fossimo davanti l'Accademia dei Lincei...". Stefano Zurlo del Giornale affronta a muso duro il direttore del Fatto quotidiano, ospite insieme a lui di Lilli Gruber a Otto e mezzo, su La7. E ricorda un semplice fatto: i Cinquestelle "sono una macchina dove i piloti litigano e non guida nessuno". Verità incontrovertibile, a meno che, appunto, non ci si chiami Marco Travaglio. 

 

 

 

 

L'ultrà di Giuseppe Conte si arrampica sugli specchi per commentare la surreale vicenda del leader "congelato" dal Tribunale di Napoli che ha accolto il ricorso di alcuni iscritti sullo statuto grillino. "Beppe Grillo non si riferiva all'ex premier ma al casino dell'ordinanza cautelare del Tribunale di Napoli, per capire la quale bisogna tornare ad agosto quando il 92% degli iscritti ha eletto Conte presidente del Movimento. Tre iscritti si erano lamentati perché si erano iscritti meno di 6 mesi prima da quella elezione". 

 

 

 

 

Il direttore del Fatto descrive da perfetto leguleio tutte le tappe di questa Via Crucis legale, decisamente polverosa, ma con effetti politici evidenti. Tra 20 giorni il Collegio di merito deciderà se quella votazione è valida oppure no. "Ma quindi sbaglia Grillo quando dice che la situazione è molto complicata? - lo incalza la Gruber - Il Movimento 5 Stelle sembra nel caos, nella bufera...". "Vabbè, cosa vuol dire nel caos, nella bufera... - balbetta letteralmente Travaglio, tra lo stupito e l'irritato -. Si dovrà ripetere la votazione a meno che il giudice di merito non dica che sia stato tutto regolare. Ma non è che Grillo metta in discussione Conte, anche perché lo aveva già fatto... Grillo sta semplicemente tremando all'idea di dover pagare le conseguenze legali di quel provvedimento, e quindi ha detto fermiamo le bocce e parliamo con gli avvocati. Ma il problema non è così sostanziale, è procedurale".

 

 

 

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