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Giorgia Meloni? Selvaggia Lucarelli fa scattare il linciaggio: "Pazza, malata, fai vomitare"

Gianluca Veneziani
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Al catalogo affollato di donne che si stanno accanendo contro Giorgia Meloni donna sì, ma "colpevole" di essere di destra- non poteva certo mancare lei, la fustigatrice per eccellenza dei costumi altrui, la massima esperta di ballo, politica, vaccini, guerra e rami restanti dello scibile umano, la moralizzatrice esemplare che, come da tradizione, predica bene e razzola malissimo. Parliamo di Selvaggia Lucarelli, la firma del Domani, il volto di Ballando con le Stelle, la penna pungente sui social e la lingua tagliente in tv che ha sentito l'esigenza di scrivere un post contro l'ormai celebre discorso della Meloni in Andalusia, già oggetto di insulti e balle da parte della sinistra tutta, soprattutto di quella al femminile. Così anche lei, Selvaggia, l'anticonformista per finta che non vede l'ora di unirsi al coro "corretto", non poteva esimersi dal dire la sua. Riversando altro fiele sulla Meloni e inevitabilmente aizzando i suoi follower, che infatti hanno colto la palla al balzo per scrivere commenti traboccanti di odio contro Giorgia.

 

 

 

DA CHE PULPITO... - Lecito chiedersi: ma non erano la Meloni e Salvini, secondo la narrazione della Lucarelli, ad alimentare l'odio nel nostro Paese, parlando alla pancia di lettori ed elettori, stuzzicando la loro rabbia e vellicando i loro istinti più bellicosi? Già, peccato che sia invece Selvaggia a farlo. Da che pulpito... Tre giorni fa la Lucarelli ha postato sul suo profilo Facebook il video del comizio in spagnolo della leader di Fratelli d'Italia: e, non avendo molto da contestare sul discorso di Giorgia (che la Meloni parli a difesa della famiglia naturale, dei confini, contro l'immigrazione di massa, l'utero in affitto e la grande finanza non è certo una novità), se l'è presa contro i suoi toni, giudicati spaventosi, minacciosi, feroci (del resto Giorgia stava facendo un comizio: che parlasse alzando la voce e scandendo i termini era abbastanza prevedibile...). E allora ecco l'indignato commento di Selvaggia: «Non è solo quello che dice, ma come lo dice. Lo sguardo minaccioso, il tono di voce che si abbassa e si alza a seconda del climax dell'invettiva, le pause, la faccia che diventa rossa per lo sforzo di urlare» è l'incipit. Poi si passa al disprezzo estetico-antropologico. «La sua è adesione totale a idee spaventose, a cui ha finito per somigliare. In effetti, la guardi e fa spavento».

 

 

 

Dopo queste parole al veleno, non c'erano da aspettarsi commenti amorevoli. Infatti gli utenti si scatenano scagliando palate di fango. Le accuse più ovvie contro Giorgia sono quelle di essere una fascista, una reincarnazione del Duce odi Francisco Franco: «È posseduta dal duce», «Fascista allo stato puro», «Essere immondo, indegna. Fascista razzista» sono le frasi più ricorrenti (a cui si aggiunge un ironico «Bene ma non Benito»). Ma la parte più insopportabile è quella dei commenti che danno alla Meloni dell'indemoniata, della pazza, della malata, della creatura horror. Ecco un estratto di offese: «Mai che ci fosse un esorcista quando serve», «Sembra posseduta», «È un'invasata», «Mi sembra in balia del diavolo», «Ma a che minuto gira la testa di 360 gradi e schiuma?». Dopo il demonio, è la volta del manicomio: «Una non donna malata. Che qualcuno dovrebbe aiutare», «Questa fa paura. Pare psicopatica», «È proprio na pazza».
«Suvvia, rinchiudetela!». Non manca poi la "mostrificazione": «Pensare a questa donna premier fa venire i brividi», «Un horror», «Più la guardo, più mi sembra la bambola assassina. Mi fa paura!». Si chiude con la denigrazione lombrosiana, fatta di insulti estetici e di associazioni gratuite al Male: «Quando si dice la fisiognomica», scrive una, «Mi fa veramente schifo», rincara la dose un'altra. E ancora: «Mi viene il vomito», «Anch' io quando sto in bagno e faccio i bisogni solidi divento così rosso. E infatti dice una cagata dopo l'altra. Che donna orrenda», «È la bruttezza», «Terribile e disgustosa».

 

 

 

La marea di insulti testimonia che, contro la Meloni, non c'è soltanto un odio ideologico, figlio dell'eterna diatriba rossi contro neri, ma anche un odio fisiognomico, antropologico, oseremmo dire ontologico: a sentire gli hater, la leader di Fdi non avrebbe neppure diritto di esistere in quanto donna di destra. E a maggior ragione non ci si deve aspettare per lei solidarietà di genere, sorellanza, capacità femminile di fare squadra: macché, a leggere i commenti, sono proprio le donne le più accanite contro Giorgia. Né , per gli insulti fisici e le squallide manifestazioni di machismo, qualcuno grida al sessismo, al disprezzo di genere, evoca il Me Too e la molestia verbale. No, se la vittima è la Meloni, le femministe tacciono e anzi ammettono gli attacchi gratuiti alla sua persona, gli affondi vigliacchi, che nulla hanno a che fare con il suo discorso, con il confronto di idee, col merito delle sue convinzioni.

 

STADIO ANCESTRALE - Siamo allo stadio ancestrale, belluino, della dialettica politica. E la Lucarelli, più o meno consapevolmente, contribuisce a fomentare queste pulsioni basiche dei suoi utenti, questa vocazione selvaggia... Anche delle parole della Lucarelli, del resto, potremmo dire lo stesso: «Non è solo quello che dice, ma come lo dice. Lo sguardo minaccioso, il tono di voce, la sua adesione a idee spaventose». Potremmo dire che è lei, con i suoi post, a fare spavento. Ma preferiamo non darle la soddisfazione di metterci al suo stesso livello. 

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