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Mentana-Ronzulli, rissa a La7: "Questione di fedeltà", "Superficiale"

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Che scintille alla Maratona Mentana, lo speciale elettorale per seguire il voto regionale in Lazio e Lombardia condotto da Enrico Mentana su La7. Scintille quando arriva ospite in collegamento Licia Ronzulli, capogruppo dei senatori di Forza Italia. Il centrodestra ha appena trionfato con Attilio Fontana in Lombardia e Francesco Rocca nel Lazio, entrambi ben sopra il 50%, insomma non c'è stata partita. 

Eppure Mentana privilegia il caso-Zelensky, le frasi di Silvio Berlusconi contro il premier ucraino. E così chiede alla Ronzulli una opinione su quanto detto dal Cavaliere. "Ha solo chiesto la pace interpretando il pensiero degli italiani", risponde lei. Ma Mentana ribatte: "Ha detto: fossi nella premier non andrei da Zelensky. Capisco che per lei è una questione di fedeltà politica...".

 

Una bordata, quella di Mitraglietta, a cui Ronzulli risponde a tono: "No, non è una questione di fedeltà politica. Direttore, la sua sintesi è superficiale e non corrisponde alla realtà. La storia della politica estera di Berlusconi parla da sola, se chiedere la pace, è qualcosa di negativo… Ricordiamoci che il presidente è quello di Pratica di Mare...". E Mentana: "Beh, attenzione, se si richiama Pratica di Mare oggi, ci si rifà a Putin, non a Bush che non c’è più... Dai, ci siamo capiti...". Insomma, tensione alle stelle.

 

Ma non è finita. Perché a stretto giro è sceso in campo anche Paolo Mieli, insistendo sullo stesso argomento. "Per Forza Italia è giusto o no inviare armi a Kiev? Mi risponda con un sì o con un no", ha chiesto l'ex direttore del Corriere della Sera a Licia Ronzulli. E lei: "Le rispondo con il mio voto: sì come tutta Forza Italia. Abbiamo votato il sesto pacchetto e probabilmente ne arriverà un settimo, a cui diremo sì. Questo è quello che conta". Basterà a Mieli e Mentana?

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