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Costantino Della Gherardesca, incubo al collegio: "Come mi hanno bullizzato perché gay"

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Bullizzato e umiliato al collegio da ragazzino, perché omosessuale. Costantino Della Gherardesca, di nuovo presentatore dell'adventure reality di Sky Pechino Express di cui è stato, di fatto, una delle chiavi del successo, è uno degli esponenti dell'orgoglio gay più in vista e, al tempo stesso, meno "mediatico". Asciutto nelle sue dichiarazioni, mai enfatico, sempre molto auto-ironico. 

Intervistato da Repubblica, il 47enne presentatore aristocratico agitatore culturale e animatore della vita notturna ammette di condurre, oggi, una vita assolutamente lontana dagli eccessi. Quasi monotona: "Vedo poche persone, circondato da vecchi dvd, vecchi supporti video e per la musica. Sa cos'è brutto? Questa mania, partita negli anni 90 e ormai conclamata, che gli adolescenti contengano una qualche verità che noi dobbiamo scoprire. A discapito dei più anziani, che non sono rispettati. Invece a me fanno più tenerezza i vecchi".

 

 

 

L'affetto per la madre ("Una donna speciale, indipendente, sempre circondata da amici") e per il produttore Giorgio Nocella, suo padrino ("Mi ha reso felice, rendeva gli altri felici"), e poi gli anni del collegio in Svizzera. Un periodo "felice", nonostante tutto: "Ero curioso, dai 9 ai 14 anni ho fatto kayak, trekking, ho bei ricordi. Era un collegio internazionale, mi ha aperto la mente. Dopo sono stato due anni nel collegio più autoritario e lì sono successe cose spiacevoli".

 

 

 

La parola è una sola: omofobia. "Da parte di certi ragazzi e alcuni dello staff, mai da parte dei professori. Mi rompevano le scatole perché ero omosessuale, mi fecero camminare a piedi nudi nella neve. Me ne andai e successe una cosa bellissima: tutti gli amici della classe scesero per l’appello, con l’ombretto e il rossetto in segno di solidarietà". Una scena alla L'attimo fuggente, di condivisione ideale di un'amicizia al di là di ogni vissuto individuale, di ogni differenza. 
 

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