Renzi nega a Marino 300 milioni e affida il Giubileo a Gabrielli
Da «marziano» a rosicone. L'ultima gaffe del sindaco di Roma, Ignazio Marino, è un attacco alla stampa, colpevole di scrivere la verità o comunque di riportare notizie poco gradite all'inquilino del Campidoglio. Dal governo è arrivata la doccia fredda dei fondi mancanti per il Giubileo: 300 milioni di euro che servono per ripulire Roma in vista del mega evento che inizia a dicembre. Palazzo Chigi ha risposto picche: lo Stato in questo momento non ha altri soldi da elargire per rimpinguare le casse capitoline. Inoltre, e qui sta il fatto che ha fatto infuriare l'ex chirurgo ed ex senatore Pd, non sarà in capo a lui tutta la gestione organizzativa del Giubileo, ma il premier Matteo Renzi ha intenzione di nominare commissario straordinario il prefetto Franco Gabrielli, da poco nominato come successore di Giuseppe Pecoraro. L'ex numero uno della Protezione civile, secondo i piani del governo, è l'uomo giusto per affrontare la pesante macchina organizzativa dell'evento voluto da Papa Francesco, Marino se ne faccia una ragione. Sembra, invece, che il sindaco non abbia gradito affatto l'idea di vedersi scavalcato dal prefetto nella funzione di dominus del piano per l'Anno Santo straordinario. E, a conferma della sua manifesta irritazione, c'è la risposta piccata data ieri ai cronisti che gli chiedevano conto di ciò che ha scritto Il Messaggero, e cioè di Gabrielli in procinto di essere scelto come commissario straordinario. «Non leggo i giornali, ma li usiamo in casa per incartare le uova». Complimenti, signor sindaco. L'attacco alla stampa - I giornalisti ringraziano e magari la penseranno pure intensamente la prossima volta che saranno chiamati a votare. Ci sarebbe poi tutto il discorso dei giornali on line, e dell'informazione ai tempi di Internet, per cui è difficile che una notizia sfugga, specie se riguarda Roma e se il primo cittadino ha a disposizione un ufficio stampa con relativa rassegna quotidiana. Ma la frase dell'esponente dem, per quanto da derubricarsi tra le battute poco felici, ha comunque scatenato un polverone. C'è perfino un collega di partito di Marino, il deputato Michele Anzaldi, che parla di «dichiarazioni gravi e offensive nei confronti di chi lavora nel mondo della comunicazione» e invita il sindaco a scusarsi con i giornalisti. Pioggia di critiche dal centrodestra. «Marino arrogante e malato di protagonismo», dice Adriano Palozzi, consigliere regionale di Forza Italia, che aggiunge: «Legga i giornali, così da comprendere meglio tutta la sua inefficienza amministrativa». «Primo cittadino senza rispetto», tuona Federico Rocca di Fdi-An, che denuncia il silenzio delle associazioni (solo in serata l'Ordine dei giornalisti si è accorto dello «scivolone del sindaco»). «I romani non si faranno incartare da Marino», assicura Lavinia Mennuni. «Sparate tronfie», le definisce il consigliere di Ncd, Roberto Cantiani. «Marino è già commissariato», taglia corto Cangemi. Multe a raffica - E intanto resta il nodo: dove trovare in pochi mesi i 300 milioni per il Giubileo? Il Comune dovrà usare risorse proprie grazie a minori vincoli sul patto di stabilità. Il rischio è che piovano multe e aumentino le tariffe di tutto. Se poi aggiungiamo che si sta già parlando delle Olimpiadi di Roma 2024 e il governo per ora ha altre priorità, allora i cittadini della Capitale più che prepararsi al grande evento, devono prepararsi al grande salasso. di Brunella Bolloli