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Mafia Capitale, al processo tra le parti civili anche 37 rom bosniaci

Matteo Legnani
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Parti civili, avanti c'è posto. Sono la bellezza di 55 (tra i quali il Comune di Roma) gli enti p i singoli che hanno fatto richiesta di essere ammessi come parti civili nel processo a Mafia Capitale. Tra i quali ci sarà sì e davvero chi vuoi economicamente, vuoi sul piano dell'immagine, è stato danneggiato dalla condotta di Buzzi e soci. Ma chissà che per qualcun altro non ci sia qualcosa da guadagnarci? Nella lunga lista dei richiedenti (o dovremmo definirli "questuanti"?), colpisce la presenza di numerosi richiedenti asilo i quali per causa della condotta fraudolenta di Buzzi & CO. ritengono di essere stati accolti in strutture non all'altezza e con servizi inadeguati. E ci sono 37 rom di origine bosniaca per i quali era stato deciso il trasferimento dal campo nomadi di Tor De' Cenci a quello di Castel Romano. Qui, come riporta il quotidiano romano "Il Tempo", i vertici dell' organizzazione Mafia Capitale avevano ottenuto dal Comune di Roma l' appalto per la costruzione di una nuova area del campo, la sezione F, per 1 milione 200 mila euro. "I 37 rom erano assegnatari di moduli abitativi a Tor de' Cenci - ha spiegato il legale degli abitanti del campo nomadi ai giudici della Decima sezione penale del Tribunale di Roma - avevano diritto a una nuova sistemazione a Castel Romano. La condotta corruttiva del sodalizio ha però impedito che i fondi destinati all'emergenza alloggiativa fossero destinati al loro scopo e alla fine sono stati distratti dall'organizzazione".

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