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Il manoscritto hard

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fa infuriare Melissa P.

Silvia Tironi
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Nel 2003 un piccolo terremoto sconvolse l'editoria italiana, quando Fazi mandò in libreria Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire, di una ragazza catanese non ancora maggiorenne che si firmava Melissa P. Si trattava di un diario erotico, la “storia vera” di un'adolescente alla scoperta del sesso. E che scoperta: dentro c'era di tutto, da scandalizzare anche i lettori più scafati. Il libro schizzò in cima alle classifiche, vendette quasi un milione di copie e fu tradotto all'estero. Qualche tempo dopo divenne anche un film prodotto da Francesca Neri. Quello che non tutti sanno è che il bestseller di Melissa (la quale nel frattempo, divenuta maggiorenne, ha reso noto il suo cognome: Panarello) ha un precedente, finora  rimasto inedito. Si intitola Bocciolo di rosa, ed è il  manoscritto che la scrittrice siciliana, ancora sconosciuta, inviò nel 2002 all'editore modenese Gian Franco Borelli, creatore della celebre collana erotica Pizzo Nero. Melissa non ne sapeva nulla fino a ieri, quando ha appreso la notizia da Libero, ma  Borelli ha deciso di pubblicare quella sua prima prova letteraria, che appare anche più hard dei Cento colpi (e si può già acquistare sul sito www.borellieditore.it). Venerdì 20 marzo su Libero l'intervista all'autrice e le parti osè del romanzo. Un esempio? «Allora senza inibizioni infilai una mano negli slip del costume da bagno e iniziai a pressarmi la passerotta e le chiesi: 'Allora, lo fai questo'?». Oppure:  «Entra dentro di me, i nostri liquidi si incontrano, e scivola stupendamente come il coltello nel burro caldo...» Francesco Borgonovo

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