Sanità: in arrivo nuovi farmaci contro batteri antibiotico-resistenti
Genova 16 nov. (AdnKronos Salute) - "Fino a cinque anni fa il numero di antibiotici approvati continuava a diminuire, ora la curva sta tornando ad essere positiva, vuol dire che tutti gli sforzi hanno portato le aziende a tornare ad investire, e ora abbiamo qualche nuovo farmaco". Lo ha spiegato oggi Matteo Bassetti, infettivologo presso l'Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine e vice-presidente della Società Italiana di Terapia Antinfettiva, intervenendo durante l'incontro a Santa Margherita promosso dal Sita in occasione dell'International Meeting on Antimicrobial Chemotherapy in Clinical Practice. L'incontro, che ha riunito specialisti di livello internazionale, si è tenuto per fare il punto sulle strategie di contrasto alle antibiotico-resistenze, oltre che per promuovere un corretto utilizzo dei farmaci tra i cittadini. "Al momento - ha spiegato Bassetti - ci sono due piattaforme che viaggiano insieme: una è data dalle linea guida di cui Sita ha fatto parte insieme alla Società europea di malattie infettive su come gestire il superbatterio killer, che antibiotici utilizzare e come prevenirlo. Il secondo strumento è un'alleanza, in uno specifico posto dell'ospedale che è la terapia intensiva, dove i batteri trovano il paziente perfetto". Dopo un periodo di stasi, anche grazie ad incentivazioni statali, sono ripresi gli investimenti delle aziende farmaceutiche dedicati alla ricerca di nuovi farmaci, alcuni dei quali già disponibili mentre altri lo saranno nei prossimi anni. "Le nuove opzioni terapeutiche - prosegue Bassetti - sono sicuramente interessanti e, in particolare, abbiamo due nuovi antibiotici per le infezioni da batteri Gram-negativi: uno è il ceftolozane/tazobactam, l'altro è il ceftazidime/avibactam, che però al momento non è ancora in commercio in Italia e che ci auguriamo sia presto disponibile". I nuovi farmaci consentiranno una cura più appropriata delle infezioni causate da superbatteri resistenti agli antibiotici. "Il messaggio deve essere - conclude Bassetti - investire sì nella ricerca scientifica, investire in nuovi antibiotici, ma poi far sì che le autorità regolatorie non si frappongano tra le necessità del paziente, che sono sempre più importanti, e la volontà del medico di utilizzarli, altrimenti questi nuovi antibiotici finiranno confinati in un cassetto, di straordinaria efficacia in teoria ma di basso utilizzo pratico, a causa di una collocazione obsoleta".