Emanate le prime 'linee guida'per la gestione dei superbatteri
In Italia gli antibiotici vengono usati troppo e male, con pesanti ricadute sociali. La Società italiana di terapia antinfettiva (Sita) esorta medici e pazienti ad un uso più consapevole dei farmaci
Durante l'International Meeting on AntimicrobialChemotherapy in Clinical Practice, tenutosi negli scorsi giorni a Santa Margherita Ligure la Società italiana di terapia antinfettiva (Sita) ha lanciato le prime 'Linee guida' per la prevenzione e cura della Klebsiella pneumoniae carbapenemasi-produttrice (Kpc), considerata un vero e proprio killer in quanto, in oltre il 50 per cento dei casi, è ormai resistente a tutti gli antibiotici, inclusi i carbapenemi. In Italia le infezioni correlate all'assistenza o intra-ospedaliere colpiscono ogni anno cica 284 mila pazienti – dal 7 al 10 per cento dei pazienti ricoverati - causando circa 4.500-7mila decessi. Due in particolare le situazioni di rischio: la prima è rappresentata dalle Unità di Terapia intensiva, contesto sanitario ad alta concentrazione di uso di antibiotici e nel quale i pazienti sono più suscettibili di infezioni resistenti; l'altro scenario di crisi è rappresentato dalle strutture per lungodegenti o case di riposo, dove si crea l'habitat perfetto per la resistenza microbica a causa dell'affollamento, dell'uso massiccio di antibiotici e della scarsa infection control. Alcuni dati mostrano che qui i pazienti siano portatori di germi resistenti in oltre il 50 per cento dei casi. Ma anche al di fuori delle strutture sanitarie, ospedaliere ed extra-ospedaliere, la situazione inizia a farsi preoccupante. In Italia vi è una prevalenza tra il 10-15 per cento di enterobatteri che causano infezioni urinarie. Una donna su dieci con una cistite, una delle infezioni più frequenti in assoluto, la potrebbe potenzialmente acquisire da un germe resistente sul quale i comuni antibiotici non funzionano più. La parola chiave è appropriatezza: l'Italia è uno dei paesi dove si registra il maggior consumo di antibiotici in Europa, 27,8 dosi ogni mille abitanti al giorno. Per rispondere alla massiccia offensiva dei superbatteri, e in particolare del superbatterio killer Kpc, Sita ha messo a punto le prime 'Linee-guida' che forniscono alcuni suggerimenti su come gestire al meglio le infezioni dal punto di vista della prevenzione e della terapia. Oltre all'importanza di controllare i fattori di rischio – attraverso isolamento dei pazienti infetti, igienizzazione di mani, attrezzature e ambienti sanitari – le 'Linee-guida' sottolineano la necessità di trattare queste infezioni con cocktail di antibiotici diversi, nell'auspicio che almeno uno funzioni e in modo che comunque si potenzino uno con l'altro. La strada maestra che Sita promuove fa leva sull'uso consapevole e appropriato degli antibiotici secondo i principi dell'antimicrobial stewardship. Ai medici e al personale sanitario si raccomanda, in accordo con le indicazioni dell'organizzazione mondiale della sanità (Oms), di seguire sempre i protocolli per la prevenzione delle infezioni, a partire dal lavaggio delle mani, avvalersi delle risorse diagnostiche per prendere decisioni informate di trattamento (quando possibile), e soprattutto prescrivere gli antibiotici solo quando necessari, in accordo con le attuali linee guida. Le indicazioni per i pazienti, che Sita promuove attraverso la campagna ‘Antibiotici-La nostra difesa numero 1', resa possibile grazie ad un'erogazione di Msd, sono di assumere antibiotici sempre dietro prescrizione del medico, non assumerli per curare raffreddore e influenza, rispettare le dosi prescritte, non interrompere la terapia. Sul fronte delle terapie, qualche buona notizia non manca: dopo anni di stasi le aziende farmaceutiche sono tornate ad investire in questa area terapeutica. Nuove molecole si sono già rese disponibili, altre lo saranno prossimamente. Sono già stati autorizzati due nuovi farmaci attivi, rispettivamente, contro i microorganismi Gram-positivi e Gram-negativi. Tedizolid, un nuovo oxazolidinone indicato per il trattamento delle infezioni batteriche acute della cute e dei tessuti molli sostenute da patogeni Gram-positivi, compresi quelli resistenti ad altri antibiotici; e ceftolozane/tazobactam, una nuova cefalosporina associata ad un inibitore delle beta-lattamasi, con una importante attività nei confronti di pseudomonas e anche di enterobatteri, indicato per il trattamento delle infezioni complicate intra-addominali e delle vie urinarie sostenute da patogeni Gram-negativi multiresistenti. Non ancora disponibile un terzo farmaco, ceftazidime/avibactam, una cefalosporina di terza generazione (ceftazidime), anch'essa associata a un nuovo inibitore delle beta-lattamasi, avibactam, indicato per il trattamento delle infezioni complicate intra-addominali e le infezioni urinarie complicate sostenute dei batteri Gram-negativi difficili. “Purtroppo, anche se abbiamo nuovi antibiotici molto validi, ci confrontiamo con i problemi regolatori: queste molecole di cui abbiamo un gran bisogno per alcuni tipi di infezioni, ad esempio nelle polmoniti o nelle infezioni del torrente ematico, spesso nel nostro Paese vengono approvate con indicazioni restrittive comunque diverse da quelle che sarebbero necessarie - afferma Matteo Bassetti, azienda sanitaria universitaria integrata di Udine e università di Udine e vice-presidente Sita - se ho un paziente per il quale sospetto un'infezione da pseudomonas resistente a tutti gli antibiotici, l'ultimo antibiotico più potente che ho (ceftolozane/tazobactam) non lo posso usare perché non è registrato per la pseudomonas ma è registrato per le infezioni urinarie”. Mantenere costantemente alta l'attenzione sul problema è l'impegno della Sita che, attraverso il sito www.antibioticilanostradifesa.it, prosegue la sua campagna web e social per informare i cittadini: sul sito, oltre allo spot ‘Il Supervampiro', interpretato da Ricky Tognazzi, che ha ottenuto fino a oggi oltre 900 mila visualizzazioni ed è stato approvato come campagna sociale dal segretariato sociale della Rai, sono disponibili brevi video pillole informative nelle quali gli esperti infettivologi della Sita rispondono ai principali quesiti sulla terapia antibiotica di interesse per i cittadini. (MATILDE SCUDERI)