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Celiachia, aggiornata ai dati 2016la Relazione annuale al Parlamento

Dalla mappatura epidemiologica risultano diagnosticati in Italia 198.427 celiaci, e la malattia celiaca risulta interessare più le donne (138.902) che gli uomini (59.525). Ma in generale in aumento

Maria Rita Montebelli
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"In Italia il Ministero della Salute con le sue attività istituzionali è fortemente impegnato in tema di celiachia attraverso un costante e laborioso lavoro di collaborazione con le Regioni e le Provincie Autonome. In particolare quest'anno sono stati realizzati diversi interventi mirati a garantire il celiaco durante il percorso diagnostico, condividendo con le Regioni i requisiti tecnici, professionali ed organizzativi minimi per l'individuazione dei presidi sanitari deputati sul territorio alla diagnosi di celiachia. Questa iniziativa è stata affiancata da un laborioso e articolato lavoro tecnico-legislativo di adeguamento normativo ai fini della tutela della vulnerabilità dei celiaci anche sul piano alimentare". Lo scrive la ministra della Salute Beatrice Lorenzin nella prefazione della 'Relazione annuale sulla celiachia anno 2016' inviata al Parlamento il 16 gennaio 2018. La celiachia è una condizione permanente in cui il soggetto che ne risulta affetto deve escludere rigorosamente il glutine dalla sua dieta. Questa patologia, ormai classificata come malattia cronica, si sviluppa in soggetti geneticamente predisposti e colpisce circa l'1 per cento della popolazione. Dalla mappatura epidemiologica risultano diagnosticati in Italia 198.427 celiaci. La malattia celiaca risulta interessare più le donne (138.902) che gli uomini (59.525). Ad un anno dall'entrata in vigore del nuovo protocollo diagnostico confrontando i dati nel triennio 2014-2016 emerge un incremento delle diagnosi più spinto, forse favorito dalla maggiore sensibilizzazione ma anche dai nuovi indirizzi scientifici. Nel 2016 il numero totale delle nuove diagnosi è stato di 15.569, oltre 5 mila diagnosi in più rispetto all'anno precedente. Il nuovo decreto sull'assistenza sanitaria integrativa anche per i prodotti alimentari destinati ai celiaci (DM del 17 maggio 2016) prevede che oggi l'unica tipologia di alimenti senza glutine erogabile gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale ai celiaci sia quella identificabile in etichetta dalla dicitura ‘senza glutine' accompagnata dall'indicazione ‘specificamente formulato per persone intolleranti al glutine' oppure, in alternativa, ‘senza glutine' accompagnata dall'indicazione ‘specificamente formulato per celiaci' e inserita nel Registro Nazionale dei prodotti senza glutine, consultabile sul sito del Ministero della Salute. (FABRIZIA MASELLI)

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