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2017. Aumentata la quantità di plasma per produrre farmaci

Una buona notizia: lo scorso anno sono stati raccolti oltre 11 mila chilogrammi di plasma in più rispetto alla quantità prefissata dal Programma Nazionale plasma e medicinali plasmaderivati

Maria Rita Montebelli
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Secondo ai dati diffusi dal Centro nazionale sangue dell'Istituto superiore di sanità (Cns), nel 2017 il plasma fornito dalle industrie per la produzione di farmaci che contrastano patologie come l'emofilia o alcune immunodeficienze è aumentato dell'1,8 per cento rispetto al 2016. Infatti, grazie al sostegno dei donatori sono stati raccolti 830 mila chili di plasma, superando l'obiettivo stabilito dal 'Programma nazionale plasma e medicinali plasmaderivati' e prescritto dal 'Programma annuale di autosufficienza', inizialmente fissato a circa 816 mila chilogrammi. Secondo quanto riportano i dati emanati dal Cns, tutte le Regioni hanno raggiunto l'80 per cento della raccolta prevista dal piano che indica le quantità necessarie a garantire l'autosufficienza nel corso del triennio 2016-2020. La Lombardia è la Regione che ha fornito la maggiore quantità di plasma, con circa 154 mila chilogrammi, seguita dall'Emilia-Romagna; considerando invece le donazioni dal punto di vista della popolazione, Marche e Friuli-Venezia Giulia hanno conferito le quantità più significative con oltre 20 chili ogni mille abitanti. “I medicinali plasmaderivati sono specialità farmaceutiche che rivestono un ruolo chiave, e talora non sostituibile, nel trattamento di molte condizioni cliniche acute e croniche – spiega il direttore del Cns Giancarlo Maria Liumbruno – A livello internazionale si assiste ad un incremento del loro utilizzo, motivato principalmente dall'invecchiamento della popolazione, dall'identificazione di nuove indicazioni terapeutiche e dall'aumento delle diagnosi e dei nuovi bisogni espressi da Paesi con economie emergenti. È un importante successo per tutta la rete trasfusionale centrare e addirittura superare gli obiettivi del Programma di autosufficienza che è molto complesso, e non si limita a delineare le strategie per il semplice incremento della raccolta di plasma ma che persegue anche l'appropriatezza e l'uso razionale dei medicinali plasmaderivati”. Il plasma viene ceduto in conto-lavoro, quindi non venduto alle industrie, e rimane di proprietà delle Regioni. In oltre, nel 2017 una parte delle eccedenze è stata donata per aiutare pazienti di altre Nazioni, come l'Armenia e l'Afghanistan. “Il plasma – sottolinea il direttore del Cns – è una risorsa frutto delle donazioni volontarie, periodiche, responsabili, anonime e gratuite del sangue e dei suoi componenti di cui sono protagonisti oltre 1 milione e 700 mila donatori aderenti alle Associazioni e Federazioni dei donatori di sangue presenti nel Paese. Anche al senso di solidarietà di questi cittadini che contribuiscono all'evoluzione dell'efficienza della rete con la loro generosità va il nostro grazie”. Sul sito www.italiaplasma.it, un'iniziativa promossa dal Centro Nazionale Sangue in collaborazione con le Associazioni e Federazioni nazionali di donatori volontari di sangue, è possibile trovare infografiche e dati sulla donazione di plasma. (FEDERICA BARTOLI)

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