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‘Una croce tra gli alpini'Libro di Paolo Poponessi

Il racconto della vita di un cappellano militare insieme a quella di tanti soldati e ufficiali italiani, con la descrizione della loro quotidianità, del loro valore, della loro fine sul campo di battaglia o nei campi di prigionia

Maria Rita Montebelli
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La storia di don Carlo Poponessi (Pissignano (PG) 1908 - Lager di Tambov 1943), tenente cappellano nella divisione Julia e medaglia d'argento al valor militare è l'occasione per il libro 'Una croce tra gli alpini' di ripercorrere la storia dell'Italia e degli italiani coinvolti nelle guerre che quasi senza interruzione caratterizzarono il ventennio della dittatura fascista. Pertanto il testo non è la semplice biografia di un cappellano militare ma riporta alla memoria la drammaticità degli eventi della guerra d' Etiopia, di Grecia e quindi della campagna di Russia. Seguendo Poponessi, religioso di grande spessore umano e culturale, si approfondisce il tema della riorganizzazione della assistenza religiosa nell'esercito italiano con la istituzione dell'Ordinariato Militare e della prima grande prova in guerra che dettero i cappellani durante la conquista dell'Etiopia, conflitto condotto in modo spietato dall'Italia fascista. Sempre con Poponessi si conosce la sofferenza del soldato italiano nella campagna di Grecia, nella quale i nostri militari, pur dando prova di grande valore, furono abbandonati senza alcuna organizzazione e supporto di armi e logistica dall'avventurismo di Benito Mussolini. Poi con il nostro cappellano seguiamo i soldati italiani in Russia i quali in numero impressionante perderanno la vita in battaglia o in prigionia, vittime della sottovalutazione della potenza sovietica da parte dell'Italia fascista. La  narrazione della storia di don Poponessi, tragicamente conclusa nel campo di prigionia di Tambov, si intreccia con quella delle vicende degli alpini in Russia, in particolare della divisione Julia e, nello specifico, del battaglione L'Aquila nel quale don Carlo svolse la sua opera. Il libro è quindi il racconto della vita di un cappellano militare insieme a quella di tanti soldati e ufficiali italiani, con la descrizione della loro quotidianità, del loro valore, della loro fine sul campo di battaglia o nei campi di prigionia. Si vuole così ricordare l'esperienza di tanti che, sopportando sofferenze indicibili e capaci di sacrificio ed eroismo inimmaginabili, in maggioranza non fecero più ritorno a casa. Il testo, corredato da una sezione fotografica, è stato pubblicato per i tipi della casa editrice ‘Il Cerchio' di Rimini, con distribuzione nazionale. L' autore. Paolo Poponessi, giornalista pubblicista, collaboratore di quotidiani e periodici, autore di vari saggi di carattere storico tra i quali: In America voglio andare. Storia del sacerdote forlivese Pietro Bandini (L'Almanacco, Forlì, 2004); Mission. I gesuiti tra gli indiani del West (il Cerchio, Rimini, 2010); L'intransigente (il Cerchio, Rimini, 2013) sul forlivese Nicola Zanchini, fondatore dell'Osservatore Romano; Dixie. La storia italiana della Guerra Civile Americana (il Cerchio, Rimini, 2015); sempre per la casa editrice il Cerchio nel 2014 con Franco D'Emilio ha pubblicato La terra del Duce. L'era fascista nella Romagna forlivese, 1922-1940. Nel 2016 per il Cerchio di Rimini ha pubblicato Viaggio nel Cristianesimo Felice, sulla storia delle Riduzioni dei gesuiti in Paraguay. E' attualmente vicepresidente dell'Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI) dell'Emilia Romagna e componente del comitato scientifico dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea della Provincia di Forlì Cesena.

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