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Terapie avanzate: “Perché l'Italia diventi un Paese all'avanguardia”

Gli Atmp – acronimo dell'inglese Advanced Therapy Medicinal Products – sono medicinali di terapia genica, di terapia cellulare somatica, di ingegneria tessutale e di terapia avanzata combinati

Maria Rita Montebelli
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Identificare difficoltà e possibili soluzioni per migliorare la disponibilità e l'accesso alle terapie avanzate in Italia: è questo l'obiettivo del 2° Atmp Forum, organizzato da MAProvider, con il patrocinio dell'Azienda italiana del farmaco (AIFa), dell'Istituto superiore di sanità (Iss) e dell'Università del Piemonte Orientale, che ha visto confrontarsi i massimi esperti del comparto salute sul tema. “Il tema delle terapie avanzate è di estrema attualità - ha spiegato il professor Pier Luigi Canonico, direttore del Dipartimento di Scienze del Farmaco, Università del Piemonte Orientale, Novara – tanto che le principali agenzie regolatorie internazionali, Ema e Fda, le hanno inserite tra le priorità strategiche future, incoraggiando pareri scientifici paralleli e tentando di sviluppare approcci comuni sulla regolamentazione di questi medicinali. Il 2° Atmp Forum è una occasione di confronto tra i diversi operatori istituzionali, della ricerca e dell'industria, per identificare strategie e soluzioni che pongano l'Italia in una posizione di preminenza in questo settore nei diversi ambiti (ricerca e sviluppo, regolamentazione e accesso, produzione, e così via)”. “Le terapie avanzate non sono il futuro ma il presente - ha detto il professor Armando Genazzani, ordinario di Farmacologia, Università degli Studi del Piemonte Orientale – Per quanto debbano essere valutate e valorizzate in base alla loro efficacia e sicurezza, come tutti gli altri farmaci, non ci si può esimere dal trovare un terreno comune tra stakeholder per garantire un accesso rapido a queste terapie a tutti i pazienti che potrebbero beneficiarne. Poiché vi sono tuttora delle criticità, ad esempio di natura organizzativa, finanziaria e di valutazione, un confronto, come quello offerto dal Atmp forum, risulta quanto mai opportuno, anche alla luce delle possibilità che il nostro Paese possa essere direttamente coinvolto nella ricerca e nello sviluppo di questi medicinali”. “La ricerca clinica mostra un crescente investimento in terapie avanzate - ha raccontato il professor Claudio Jommi, associato del Dipartimento di Scienze del Farmaco, Università degli Studi del Piemonte Orientale e responsabile Scientifico Osservatorio Farmaci, Cergas dell'Università Bocconi – Se le terapie attualmente rimborsate dal Ssn sono frutto della ricerca italiana, il ruolo dei centri sperimentali in Italia nelle attuali pipeline è rilevante, ma non così assoluto come in passato. Da una parte questa è la naturale conseguenza di un processo competitivo internazionale, dall'altra rappresenta un piccolo campanello d'allarme sul futuro della ricerca clinica in terapie avanzate nel nostro paese, che mantiene comunque la leadership europea sull'accesso al rimborso delle terapie ad oggi approvate”. ‘'In occasione del secondo ATMP Forum, abbiamo costruito un modello che stimi l'impatto sulla spesa sanitaria nei prossimi 5 anni delle terapie avanzate - ha concluso Paola Lanati, managing director MA Provider – Parliamo di terapie con alti tassi di risoluzione della malattia, secondo i relativi endpoint, in aree terapeutiche in cui i fallimenti sono molto elevati.  Secondo la nostra stima, il bugdet incrementale oscilla attorno ai 200 milioni aggiuntivi per i prossimi due anni, per arrivare ad un picco di 1 miliardo incrementale nel 2021. Occorre quindi pensare in anticipo a modi alternativi di finanziamento, come il pagamento dilazionato, già applicato in altri Paesi”. (ANDREA COEN TIRELLI)

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