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Per il clostridium difficilele recidive sotto controllo

Approvato in regime di rimborsabilità bezlotoxumab, il primo farmaco in grado di prevenire la ricomparsa dei sintomi dopo la terapia, di questa diffusa infezione correlata all'assistenza

Maria Rita Montebelli
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L'infezione da Clostridium difficile è la principale causa di diarrea correlata all'assistenza sanitaria: colpisce principalmente i soggetti immunocompromessi e gli anziani ed è particolarmente diffusa negli ospedali e nelle strutture a lunga degenza, ad esempio le case di riposo. Si tratta di un batterio Gram positivo sporigeno, che produce tossine in grado di danneggiare la mucosa intestinale causando diarrea, anche grave. Attraverso un'appropriata terapia antibiotica è possibile debellare il batterio ma le tossine possono persistere nell'organismo e, dopo qualche settimana dal termine della terapia, in un caso su 4, possono ricominciare a replicarsi provocando la ricomparsa dei sintomi: le cosiddette recidive. Dopo la prima recidiva, fino al 45-65 per cento dei pazienti è a rischio di nuovi episodi, con una conseguente, progressiva debilitazione dell'organismo che aumenta il rischio di morte del 41 per cento. Oltre l'80 per cento dei decessi dovuti alle recidive da Clostridium difficile si verifica in pazienti di età superiore ai 65 anni. Visto questo quadro, assume dunque particolare rilevanza l'annuncio dei giorni scorsi di Msd Italia: l'azienda ha infatti reso noto che l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha approvato in regime di rimborsabilità bezlotoxumab, il primo farmaco indicato per la prevenzione delle recidive di infezione da Clostridium difficile nei pazienti adulti ad alto rischio. Bezlotoxumab è un anticorpo monoclonale concepito per legarsi alla tossina B prodotta dal Clostridium difficile, neutralizzandone l'attività. In associazione alla terapia antibiotica, il farmaco è in grado di ridurre di circa il 40 per cento le recidive, abbattendo del 53 per cento il rischio di riospedalizzazioni correlate alla patologia. In Italia si stimano circa 21 mila episodi annui di infezione da Clostridium difficile, dunque, la patologia e le sue recidive hanno un impatto notevole non solo in termini di maggiore rischio di mortalità ma, comportando un prolungamento delle degenze e un aumento dei ricoveri, determinano anche un netto incremento dei costi sanitari. Evitando le recidive, si tutela quindi la salute delle persone e si supporta, al contempo, la sostenibilità del nostro Servizio sanitario nazionale. “Bezlotoxumab è un farmaco in grado di cambiare completamente il paradigma di cura del lCostridium difficile in quanto, per la prima volta, introduce l'opportunità di prevenire le recidive contemporaneamente al trattamento dell'infezione – dichiara Nicoletta Luppi, presidente e amministratore delegato di Msd Italia - Tale approccio, pensato per tutelare la sicurezza e la salute dei pazienti, comporta anche una sensibile riduzione dei costi di gestione della patologia e consente di innescare un circolo virtuoso che porta a un migliore controllo della diffusione dell'infezione e a un minore utilizzo di antibiotici: due elementi cardine della lotta all'antibiotico-resistenza”. (MATILDE SCUDERI)

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